Le Pubblicazioni

Like English Gentlemen 

La scoperta di questo testo, rimasto a lungo inedito nel nostro Paese e non più  edito persino in Inghilterra, è stata per noi una piacevole sorpresa e uno stimolo a implementare, con esso, il Sistema di Studio

Reticolare da noi dedicato all’opera di James Barrie.

Il testo, pubblicato recentemente e per la prima volta in Italia da un coraggioso piccolo editore, è attribuibile a James Barrie per molte ragioni, per prima quella stilistica e non ultima quella della particolare relazione tra Barrie, il protagonista, e il destinatario del libro-lettera: Barrie era stato il destinatario di una delle ultime lettere scritte dal Capitano Scott prima di morire; il capitano era il protagonista del suo racconto; e il figlio del Capitano, il piccolo Peter Scott era il destinatario del libro stesso, come si può leggere già dal frontespizio.

Il racconto, anche grazie la sua stessa forma epistolare, sembra la risposta di Barrie all’impegno richiesto dal   suo valoroso amico in punto di morte, ed è scritto come una fiaba, per narrare, al piccolo Scott, l’ultima leggendaria impresa  del padre, per fargli comprendere come il Capitano si fosse meritato il titolo di gentiluomo inglese e fosse entrato di diritto tra gli eroi leggendari dei racconti di Barrie, accanto a Peter e Wendy, prima che il bimbo potesse essere traumatizzato dalle tante polemiche che seguirono dopo l’insuccesso della spedizione inglese al Polo Sud.

Questo ci ha indotto a considerare il libricino una sorta di capitolo ulteriore della «Saga di Peter Pan», confortati dalle parole dello stesso  Capitano Scott che dichiarava che le sue imprese erano ispirate proprio da quelle compiute dai personaggi di Peter and Wendy.

A esplicitare il legame profondo tra le imprese straordinarie compiute dal Capitano e le storie straordinarie narrate da Barrie piccolo Scott era stata la decisione del Capitano e di sua moglie di chiamare il loro figliolo Peter in ricordo della commedia che tanto avevano amato da ricercarne poi l’autore e da stringere con lui una lunga amicizia. Peter, ricordiamo, era anche il nome di uno dei piccoli Davies ispiratori della commedia Peter Pan tanto amata dagli Scott.

D’altro canto l’ultima impresa artica del Capitano fu seguita con grande apprensione da Barrie, che prima sollecitò gli aiuti immaginando il Capitano in difficoltà sulla via del ritorno, e poi, appresa la tragedia, si fece promotore di una raccolta fondi per aiutare  la vedova e il figlio del suo amico.

L’ultima impresa del capitano Scott, come prevedibile, a causa della sua imprevista e forse evitabile conclusione, suscitò scandalo, polemiche e nondimeno vergognosi tentativi di giustificare l’esito imbarazzante per la Corona Inglese. Gli echi di queste reazioni non sono ancora scomparsi, e continuano a fare notizia. Ma per fortuna la sua ultima commovente impresa ispirò anche questo bel racconto di Barrie, che non perse l’occasione di regalare, al suo amico, al suo figlioccio e ai sognatori di tutto il mondo e di tutti i tempi, una storia esemplare con cui volle iscrivere il capitano tra  i personaggi immortali nati dalla sua mente, capace di fondere gli archetipi narrativi della mitologia e delle fiabe con le leggende nate dalla grandi imprese di uomini come il Capitano. Così lo scrittore più apprezzato da Robert Falcon Scott e da suo figlio Peter rispose ad entrambi con un racconto tanto intimo, eppure ben riconoscibile da tutte le persone e i lettori  realmente vicini a Barrie, in grado di ritrovare l’autore di Peter and Wendy dietro quelle parole appassionate e commosse.

In questo racconto, per quanto scritto in fretta, su un’onda emotiva che traspare da una scrittura forse meno ricercata degli altri racconti di Barrie, e perciò destinato almeno inizialmente ad un uso privato, ci sono tanti nodi che lo legano alla Saga di Peter Pan, e più in generale all’opera di Barrie, per molte ragioni che intendiamo esplicitare attraverso il nostro lavoro.

Con questa intenzione abbiamo voluto fare, di questo racconto, sia un’Edizione multimediale, con una nuova traduzione impaginata con immagini adeguate a far risaltare la sua architettura potenzialmente multiespressiva, sia una risorsa per la mappa delle storie che abbiamo ricavato da esso, che a sua volta si correlerà con le mappe degli altri racconti della Saga di Peter Pan e le fate.

Il testo di Barrie, infatti, da un lato lega l’impresa del Capitano alle diverse testimonianze e letture che ne sono state fatte dal Capitano stesso e dai suoi uomini, i cui diari rimangono editi o inediti a documentarne le fasi e le intenzioni, da un altro la lega alle altre «imprese polari» documentate, del capitano, dei suoi colleghi predecessori e ispiratori, e dei suoi avversari.

Al contempo la storia narrata da Barrie lega l’impresa del Capitano alle tante altre avventure straordinarie alla ricerca della “Terra delle cose che non sono mai state fatte prima”; imprese  come quelle narrate dallo scrittore Jules Verne e dal cineasta Georges Méliès, in cui gli antagonisti dei valorosi protagonisti sono spesso le manifestazioni impreviste di quella Natura animistica (ad esempio il “Gelo”) che sfida gli uomini a scoprire, a contrastare, e imparare a controllare le    sue forze, per farne macchine e strumenti più adatti per intraprendere nuove incredibili imprese.

Ciò che rende questo testo di Barrie estremamente interessante dal nostro punto di vista e per le nostre finalità educative e formative,  è la quantità «porte» che esso contiene e che apre al il suo piccolo ma esperto lettore, sollecitandolo a inseguire connessioni con le altre storie narrate da Barrie, sia in  veste di cantastorie (per i piccoli Davies, per il piccolo Scott), che in quella di scrittore. Così questo racconto diventa uno dei «nodi» della rete di storie intessuta dallo stesso Barrie per far sognare ad occhi aperti non solo il piccolo Scott ma i lettori di tutto il mondo e di ogni generazione, da sempre desiderosi di inanellare una storia dopo l’altra e di scoprire connessioni impreviste tra storie già  ascoltate e nuove storie.

Certamente questo breve ma prezioso racconto, che abbiamo intenzione di pubblicare come «ebook multimediale», non rimarrà un oggetto irrelato, ma diventerà una risorsa indispensabile come «correlato» di una serie di «Sentieri Esplorativi» dedicati a:  le imprese del Capitano Scott, la Corsa ai Poli, le Grandi Esplorazioni, i Racconti di Viaggi Straordinari, e non ultime le imprese dei piccoli protagonisti delle storie di Barrie,  i coraggiosi esploratori dell’Isola del Lago Nero, dei Giardini di Kensington di notte, delI’Isola che non c’è.