Ernst Lubitsch: l’arte della variazione nel cinema

Mentre sviluppavamo un prototipo di “Sistema di Studio Reticolare” (allora denominato “Tela Ipermediale”) dedicato all’opera di Ernst Lubitsch, decidemmo di realizzare contestualmente anche un volume cartaceo. Con il volume, pubblicato dall’Editore “Ente dello Spettacolo”, intendevamo rappresentare, mediante una complessa impaginazione, un viaggio esemplificativo all’interno del «labirinto narrativo» costituito sia dall’opera lubitschiana - che, pezzo dopo pezzo, stavamo ricostruendo proprio in quegli anni attraverso il faticoso reperimento delle fonti, delle sceneggiature, dei i film, in archivi privati e pubblici e nel mercato dell’usato e antiquariato - sia dal «Sistema di Studio Reticolare» con cui avevamo già cominciato a indagare - sulla base dei materiali raccolti - ogni aspetto e ogni livello analitico di ogni progetto concepito dall’autore per comporlo.

Con questa operazione intendevamo far scoprire, anche a coloro che non conoscevano l’autore né erano in condizioni di fruire una «tela ipermediale» su computer, quali meravigliose sorprese contenesse l’incredibile universo narrativo reticolare creato dal padre della commedia cinematografica nonché erede della grande commedia shakespeariana, e wildiana; un universo da noi esplorato in tanti corsi, seminari, prototipi di sistemi ipermediali, non solo per le innumerevoli variazioni create da Lubitsch all’interno e all’esterno della sua opera, ma anche e soprattutto perché Lubitsch, creandolo, ha raccolto e applicato, con il cinema, gli insegnamenti dei padri della commedia, fino a realizzare lui stesso nuovi archetipi narrativi tali da ispirare generazioni di cineasti che esplicitamente o implicitamente devono a lui la loro formazione e i loro successi.

È stata una prova assai stimolante riuscire a simulare sulla carta una navigazione nell’opera di Lubitsch e in parte (attraverso le note) anche in quella dei suoi tanti maestri e allievi; volevamo non solo inseguire ma rendere visibili i fili - impercettibili all’occhio impreparato - che legano i suoi progetti non solo tra loro ma anche ai grandi archetipi narrativi delle favole e fiabe classiche, ai capolavori della tradizione umanistica realizzati in altre forme espressive, nonché ai successi cinematografici dei suoi allievi e di nuovi autori che spesso si  sono formati studiando sui film dei suoi allievi o di «imitatori dei suoi allievi», ma senza aver mai visto un film di Lubitsch.

Lubitsch è da noi considerato il «maestro dei maestri» almeno nel cinema, dal momento che lui stesso si sentiva un umile allievo di autori come Shakespeare, Wilde, Rostand, che gli avevano insegnato come fare arte narrativa utilizzando sia ogni singola forma espressiva sia l’integrazione delle forme espressive, particolarmente adatta per quel cinema fatto di teatro, musica, letteratura, che Lubitsch voleva realizzare.

Costruire un libro che aiutasse il lettore a collegare tra loro le diverse soluzioni elaborate da Lubitsch utilizzando i medesimi principi, a saltare da una scena all’altra dei suoi film inseguendo le varianti delle soluzioni e le costanti dei principi appena scoperti, è stata un’operazione editoriale oltre che narrativa molto interessante, sopratutto per ribaltare il luogo comune che il sia ancora il digitale a promuovere il cartaceo.

Questo libro va inteso infatti come un promo di quello che il lettore può trovare e fruire pienamente solo nei Sistemi Digitali Reticolari e Multimediali che dedichiamo a questo autore, ai suoi maestri e allievi. Tuttavia questo promo ci è parso il miglior modo per aiutare il lettore di libri analogici a comprendere dall’interno i limiti di una fruizione lineare che simuli quella reticolare, e gli faccia venir voglia di utilizzare uno strumento più adatto per esplorare, investigare, e apprendere tutto quello che un autore come Lubitsch può insegnargli, soprattutto se nutre ambizioni realmente artistiche.

In questo caso la “Tela Lubitsch” si è potuta sviluppare parallelamente alla realizzazione del libro, ed è stata presentata in occasioni internazionali proprio insieme al libro, per mostrare cosa un libro non può fare e cosa un Sistema Ipermediale, concepito e realizzato reticolarmente con la tecnologia giusta, può fare e insegnare a fare, rendendo possibile trasformare l’opera e l’archivio di un grande cineasta in un manuale di studio della narrazione audiovisiva e delle soluzioni di un maestro della commedia.

Se tuttavia il libro non può sostituire il Sistema di Studio Reticolare, anche solo per la quantità e la tipologia dei testi che  quest’ultimo può contenere a differenza del primo, e se una Tela Ipermediale - così come chiamavamo i Sistemi quando sviluppammo questo progetto - può valorizzare lo stesso materiale rendendolo un più adeguato manuale di studio rispetto al libro cartaceo, tuttavia consideriamo ancora il libro, soprattutto se ripensato in versione ebook, come un ottimo strumento introduttivo - non divulgativo, cioè riduttivo - all’opera dell’autore e al funzionamento di un Sistema di Studio per poterla studiare adeguatamente; cioè allo strumento più potente e raffinato di cui oggi potete disporre per ricavare gli insegnamenti metodologici racchiusi nell’opera di un maestro come Lubitsch; gli insegnamenti metodologici che essa continua ad offrire - come l’opera di Shakespeare, solo per fare un esempio indiscutibile - a chiunque voglia cimentarsi, con la giusta preparazione, nello studio della narrazione artistica.