La saga di Babar l’elefantino

Sin da quando abbiamo deciso di occuparci dell’opera di Jean De Brunhoff, per valorizzare la sua intrinseca reticolarità e multiespressività, abbiamo pensato di farne una sorta di «manuale introduttivo allo studio della narrazione multiespressiva» rivolto a ragazzi, educatori e cantastorie.

Ma al contempo, vedendo lo stato delle edizioni disponibili nel nostro paese, abbiamo pensato di restituire  alle nuove generazioni un’edizione degna dell’opera indimenticabile di questo autore; un’edizione che tra le altre qualità possedesse anche quella di comprendere almeno virtualmente l’intera Saga dedicata all’elefantino Babar e ai suoi amici, invitando il lettore a compiere esplorazioni nel vasto labirinto narrativo composto non solo grazie ai racconti di Jean ma anche a quelli di suo figlio Laurent, che dopo aver appreso l’arte dal padre, ne ereditò meritatamente anche il progetto narrativo.

Dopo i i 6 volumi realizzati da Jean De Brunhoff, di cui uno addirittura pubblicato postumo e completato da Laurent ancora bambino (che colorò le tavole), quest’ultimo decuplicò la produzione paterna fino a concludere il piano e la Saga solo pochi anni fa. Grazie al suo vasto contributo, Laurent ha finalmente realizzato il sogno, condiviso con suo padre, di creare un labirinto narrativo tutto dedicato a  un nuovo personaggio leggendario della narrazione per l’infanzia, e di farlo entrare di diritto, con le sue avventure straordinarie e con il suo mondo ordinario di elefanti antropomorfi, tra i «classici» che ogni bambino dovrebbe conoscere durante la sua crescita, per acquisire e coltivare capacità intellettive, cognitive, elaborative, e per scoprire l’arte narrativa fin dalla tenera età.

Da sempre estimatori dell’opera di Jean e Laurent De Brunhoff,  sin da giovani notammo e apprezzammo come l’opera dei due autori, padre e figlio, fosse stata sviluppata in reciproca continuità e in edizioni modulari, sia in grande che in piccolo formato. In questo modo aveva potuto essere rivolta tanto a bimbi molto piccoli, articolata in numerosi microracconti ciascuno dei quali invitava il lettore a esplorarne altri, quanto ai più grandi, raggruppata in pochi libri di grande formato che raccoglievano più microstorie (quelle suddivise nei libricini).

Questa più famosa edizione di grande formato, che avemmo la fortuna di ricevere in regalo da genitori premurosi e previdenti, conteneva l’invito implicito a esplorare insieme, adulti e bambini, le raffinatissime e articolatissime tavole (la cui complessità sfuggiva nell’edizione frammentata e tascabile) composte abilmente con immagini e parole prima da Jean e poi da Laurent De Brunhoff. A invitare a questo uso didattico era lo stesso primo autore, Jean, che aveva immaginato, impaginato e voluto quei libri in grande formato per farne uno strumento - oltre che un oggetto - educativo da leggere e rileggere per e con il proprio figliolo, il quale per primo, come il figliolo di Alan Alexander Milne, potè godere, in una edizione artigianale, delle  storie del suo piccolo grande amico animale immaginario antropomorfo.

Proprio queste strategie editoriali, ideate dallo stesso Jean De Brunhoff insieme a intelligenti editori francesi, ci aiutarono prima a comprendere e poi a scoprire e a esaltare le innumerevoli qualità e potenzialità di quell’opera, creata da due artisti in grado di parlare tanto ai bimbi quanto agli adulti (e ad altri artisti in grado di apprezzarne la bellezza), nonché di invogliare educatori e educandi a una stimolante interazione davanti a un’opera inesauribile, proprio come ogni grande capolavoro artistico.

Ancora oggi consideriamo l’opera di Jean De Brunhoff - insieme alla vasta «implementazione» compiuta da parte di suo figlio - la miglior introduzione, per un bimbo, alla narrazione artistica. Nelle sue «tavole multiespressive» le immagini non sono mai subordinate alla parola come semplici «illustrazioni», ma sono esse stesse la narrazione; le parole sono inserite e impaginate per orientare la lettura, stimolare domande, e invitare i lettori piccoli e grandi sia a investigare che a esplorare e correlare le tavole e le loro articolazioni, viaggiando tra di esse con la memoria elaborativa.

Tuttavia l’inadeguatezza delle edizioni esistenti insieme alla sparizione intermittente dell’opera dei De Brunhoff dal mercato editoriale, possono frustrare anche le migliori intenzioni di un bravo educatore.

Potremmo spendere pagine a elencarvi le inadeguatezze delle edizioni che si sono succedute non solo in Paesi come il nostro ma anche in Francia e negli USA, dove il desiderio di sfruttare il successo avuto dalle prime edizioni, ha provocato una proliferazione di succedanei che solo l’occhio inesperto del fruitore che non abbia mai visto le tavole originali può considerare  accettabili. Ma può bastare sottolineare gli errori marchiani persino nell’impaginazione (tavole capovolte), colori alterati ed eliminazione di sfumature nella stampa, ritagli delle tavole per farle stare in formati inadatti, riduzione del racconto eliminando tavole ritenute irrilevanti, nuove suddivisioni del racconto in modo non rispettoso del progetto originale, traduzioni imprecise e devianti, utilizzo di caratteri a stampa anziché della scrittura espressiva a mano  dello stesso De Brunhoff …

Queste disattenzioni nascono dalla sottovalutazione del valore artistico dell’opera, e dalla mancanza di una supervisione degli stessi autori nelle edizioni successive a quelle curate da loro. Ma al contempo rivelano quanto l’editoria e il pubblico siano complici nell’accelerare il degrado culturale che viviamo, anziché cercare di contrastarlo offrendo e pretendendo la qualità.

Così, quando decidemmo di occuparci dell’opera di questi due autori e di farne un nuovo Sistema di Studio rivolto ai ragazzi e ai loro educatori, dovemmo affrontare anche il problema di rendere disponibile un’edizione degna da fruire e studiare. Questo, insieme alla necessità di approntare una versione digitale raggiungibile dal nostro Sistema di Studio Reticolare, ci ha convinti da subito a procurarci copie delle edizioni originali e di procedere a una riedizione digitale adeguata dell’intera Saga, curata da noi stessi.

La nostra ambizione è dunque, ora, quella di creare - grazie alle possibilità offerte dalle tecnologie digitali e alla nostra metodologia di correlazione reticolare - un’edizione insieme artistica e scientifica, che si possa esplorare gradualmente e reticolarmente per rivelare tutta la ricchezza dell’opera di Jean e Laurent De Brunhoff. In questa nuova edizione (nuova ma attenta a riportare alla luce le qualità del progetto originale dei due autori) il lettore avrà a disposizione una mappa dei luoghi divenuti leggendari in quanto teatro delle avventure degli elefantini, da cui potrà aprire le storie come da una sorta di calendario dell’avvento; in ognuna di esse sarà sfidato a esplicitare le domande e le risposte che partono e giungono da e a ciascun microracconto; e da ogni microracconto potrà  muoversi nel labirinto delle storie saltando e scoprendo le molteplici correlazioni che le legano tra loro.

La nostra nuova Edizione Digitale Reticolare vuole essere un dovuto omaggio al nostro maestro e al suo degno allievo e figliolo, e al contempo un esempio di come si potrebbero trattare molte altre opere, che con le loro qualità, possono costituire il patrimonio artistico da offrire ai nostri ragazzi per accompagnarli durante tutta l’infanzia, per aiutarli a coltivare e affinare il gusto e a comprendere come funziona la narrazione artistica.

Una volta realizzata questa importante premessa, cioè ricreato l’Archivio di risorse digitali necessario per disporre dell’oggetto di studio nelle migliori condizioni, potremo finalmente completare il Sistema di Studio Reticolare, di cui abbiamo già sviluppato alcune parti che trovate nell’Edumediateca, e di cui potrete seguire le progressive implementazioni online. Il Sistema aggiungerà ad ogni microstoria - di cui si compone il Labirinto narrativo dedicato a Babar - lezioni multiprospettiche per apprendere gli insegnamenti metodologici e morali racchiusi in essa. Leggendo e studiando come sono fatti i microracconti che compongono la Saga di Babar potrete scoprire i correlati impliciti che li legano ad altri microracconti della stessa Saga e a racconti di altri autori esterni ad essa; inoltre potrete scoprire e imparare a conoscere i principi con cui i più grandi artisti della narrazione per l’infanzia hanno composto le loro opere immortali.