Xanadu. L’utopia di una vera rete e di una nuova editoria

Il progetto che ha reso celebre Theodor Nelson, al punto da fargli ottenere il titolo di pioniere dell’editoria elettronica, è anche quello che lo ha condannato a un ruolo marginale, anzi di emarginato e di folle utopista da invitare ai convegni per alimentare i dibattiti ma da escludere quando si è trattato di discutere  dell’architettura e del futuro della rete internet. Il suo progetto può essere infatti visionato solo allo stato prototipale, e il suo libro più famoso non è più ristampato ma trattato come una sacra reliquia da rispolverare ogni tanto a sostegno, improprio, di scelte antitetiche alla sua visione del nuovo mondo delle edizioni digitali.

Intanto, mentre l'editoria elettronica arranca, boicottata dagli stessi editori, che rallentano più possibile l’inevitabile progresso tecnologico, e da un uso o meglio abuso della rete come vetrina per l’analogico al di fuori di essa, lui, come un padre spirituale, continua da anni ad accompagnarci ed ispirarci, dal suo canale YouTube, offrendoci riflessioni, video di sue lezioni e interventi a convegni. In questo modo ci ricorda come avrebbe potuto diventare e come potrebbe essere oggi la rete internet se non fosse stata sottoutilizzata come un semplice strumento pubblicitario, e se l’informazione di ogni tipo fosse stata sganciata dai supporti analogici per gestita interamente online, senza copiarla e incollarla di sito in sito e senza scaricarla. La sua visione della rete ce la fa immaginare intessuta di reticoli di correlazioni tra i siti in modo che da ciascun documento online si possano ricevere sollecitazioni motivate ad esplorarne altri, lasciando ai legittimi proprietari la decisione di  stabilire le condizioni di accesso totale o parziale ai propri documenti.

Ma la voce chiara e illuminante di Theodor Nelson è stata di fatto ignorata da quanti hanno hanno avuto il potere di far nascere malamente, poi di far morire indegnamente, e quindi di resuscitare inadeguatamente ciò che continuiamo a chiamare Editoria  Elettronica.

Solo il regista Werner Herzog, in un suo documentario sullo stato della Rete, dopo aver ascoltato i padroni delle piattaforme, dei sistemi operativi, e dei browser con cui la rete è gestita, ha voluto dare la parola a Nelson e ha giudicato assennate le sue parole sulla rivoluzione digitale, a suo avviso ancora impantanata in false partenze.

Da tanti anni coltiviamo l’idea di dedicare un Metasistema di Studio Reticolare all’architettura dei nostri stessi Sistemi e alla storia presupposta, ancorché breve, dell’Editoria Elettronica, anche per far capire agli attuali nativi digitali in quale pantano la nuova Editoria è nata e non ne è ancora uscita. Appena abbiamo cominciato a pensare come svilupparlo siamo giunti alla conclusione che sarebbe stato più interessante integrarlo con un Sistema dedicato a Theodor Nelson e alla sua visione davvero rivoluzionaria dell’Editoria Digitale Online. Questo Metasistema, che ora comprende anche il Sistema dedicato a Theodor Nelson,  diventerà uno degli strumenti per formare i nostri collaboratori e futuri nostri sostituti, che dovranno conoscere e capire da dove arrivano i nostri Sistemi, quali problemi hanno tentato di risolvere, e chi ha ispirato le nostre soluzioni. In questa prospettiva, entrare nella mente di uno scienziato libero dai condizionamenti del mercato è estremamente utile per capire cosa si può ancora fare e cosa va evitato, per non ripetere gli stessi errori compiuti da chi ci ha fatto credere che  la Nuova Editoria elettronica, con i suoi Kindle e i formati di ebook, come l’epub, sia già pronta  e basti utilizzarla così come è.

Noi stessi accogliemmo come un passo avanti l’arrivo del Kindle, inteso come dispositivo ma soprattutto come sistema software di sviluppo e distribuzione di ebook, tanto da inserire lo studio della sua architettura all’interno di un seminario rivolto ai bibliotecari del Comune di Roma. Ma dopo anni, in cui abbiamo atteso salti, sia da Amazon come editore di editori, sia dalla piattaforma di sviluppo, che speravamo si sarebbe aperta e avrebbe consentito almeno di poter creare delle playlist, dei link virtuali alle tracce, attivabili dall’esterno, oggi dobbiamo concludere che il Kindle, insieme agli altri dispositivi e formati di lettura digitale, ha deluso le nostre aspettative. La nostra maggiore preoccupazione è che a fonte di una crisi dell’Editoria sia analogica che digitale il progetto Kindle non si evolva abbastanza per convincere i lettori che un’edizione digitale valga di più di quella  analogica per ragioni che non siano solo il risparmio di prezzo e di spazio rispetto all’ equivalente cartacea.

Ad oggi non si è neppure risolto - come invece è accaduto per la musica - il conflitto per il potenziale acquirente tra l’edizione offline analogica e quella online digitale. Se si vuole acquistare l’una e l’altra occorre ancora pagare il doppio, anziché avere almeno una riduzione di prezzo o l’offerta allo stesso prezzo di entrambe le versioni.

L’Editoria Digitale non è considerata neppure come un’opportunità per pubblicare a costi ridotti tanti libri inediti e per ripubblicare a costo zero almeno in digitale i tanti non più editi che gli Editori non ristampano.

A sottolineare la preoccupante mancanza di interesse per la crescita dell’Editoria Elettronica troviamo sorprendente che in tanti anni a nessuno dei soggetti che avrebbero potuto imprimere un salto qualitativo sia venuto in mente - come a noi che ne abbiamo fatto  un principio metodologico e tecnologico dei nostri Sistemi - che i libri possano connettersi tra loro sia direttamente (sarebbe facile da ottenere persino in automatico) sia indirettamente, attraverso meta-ipertesti - come i nostri - che esplicitino e argomentino interessanti correlazioni implicite tra di essi.

Tenendo conto di tutto ciò, la convinzione di Nelson che la rivoluzione digitale sia ancora solo agli albori ci sembra tragicamente vera. Le stesse piattaforme di contenuti audiovisivi online, anziché imitare l’unico modello di piattaforma che, pur con dei difetti, funziona efficacemente, cioè quello in abbonamento illimitato che si è adottato per la musica, stanno invece imitando il modello televisivo con un palinsesto di titoli da loro scelti, basati sulle novità  e addirittura sull’alternanza e la cancellazione dei titoli che, non essendo pompati dai media, finiscono per sparire dalla piattaforma e dalla memoria. Amazon sembra essersi rassegnato ad accettare le politiche difensive degli editori, che, boicottando il progetto “Amazon unlimited” per l’editoria elettronica, negandogli la gran parte del proprio catalogo, hanno finito per neutralizzato. Sono gli stessi editori che hanno convinto Amazon ad abbandonare l’offerta «digitale + cartaceo», che tuttora continuano a centellinare le edizioni elettroniche, e che non sfruttano l’edizione elettronica per continuare a mantenere vivi i titoli che non  ristampano.

In questa situazione in cui noi stessi, mentre realizziamo i Sistemi di Studio Reticolare avremmo bisogno di edizioni online raggiungili dall’esterno e nelle singole parti per poter creare i reticoli di correlazioni e argomentarli all’interno delle nostre lezioni, ci è sembrato estremamente importante tornare a riflettere sul progetto di Nelson, fare della sua esposizione a cura dell'autore stesso un’edizione ebook che rimedi sia al fatto che non venga più ristampato sia al fatto che, anche se lo fosse, andrebbe aggiornato per tener conto dei progressi tecnologici avvenuti dal tempo in cui fu scritto.

Realizzare un’edizione reticolare degli scritti e delle lezioni di Nelson, correlando anche tutti i video da lui pubblicati online, è diventato un nostro progetto per rendere comprensibile, anche ai più diffidenti e ai più condizionati dalla rete come è, quali sarebbero i vantaggi se si adottasse e si sviluppasse la sua visione della rete.

Dal momento che il suo libro fu realizzato in un’epoca in cui le tecnologie disponibili erano inadeguate, e ancora i supporti ottici prevalevano sull’idea che si potesse  editare su cloud, abbiamo pensato di spiegare e argomentare le ragioni per cui il progetto Xanadu potrebbe essere ancora valido, correlando le riflessioni di Nelson in un reticolo ipertestuale - come lui stesso ha immaginato la sua rete - e ipotizzando che lui stesso amerebbe veder pubblicata in tal modo la sua opera. Con ciò vorremmo regalargli la sorpresa di trovare in noi degli studiosi che non lo hanno ignorato, ma anzi hanno fatto tesoro di ogni sua riflessione, e hanno trattato la sua ricerca proprio come lui pensava di trattare l’opera di grandi studiosi o  artisti.

Nelson da anni tiene aperto il suo canale ufficiale su YouTube, in cui pubblica le lezioni da lui tenute in sedi istituzionali, i suoi interventi in convegni internazionali, oltre le sue riflessioni quasi quotidiane dal suo studio. Noi cercheremo di creare un sistema ipertestuale implementabile in cui ogni sua lezione e presentazione, ogni suo documento, ogni sua esemplificazione digitale, e ogni sua riflessione a margine verrà correlata e al contempo fatta oggetto di una  riflessione metateorica che ipotizzerà come sarebbe realizzabile oggi il suo progetto.

Lasceremo a un Sistema esterno all’edizione elettronica degli scritti di Nelson il compito di spiegare, in una più ampia riflessione sulla rete, come il suo progetto rappresenti una  soluzione metodologica, prima che tecnologica, non accantonabile.

Se per ragioni di diritti non potremo pubblicare il corpus delle riflessioni di Nelson, allora pubblicheremo uno studio articolato a lui dedicato in cui, punto per punto, analizzeremo tutti i suoi testi, citandoli e rinviando con dei link attivi ai video su YouTube e con dei link virtuali attivabili alle edizioni digitali, che, se non realizzate da noi, speriamo compaiano prima o poi tra le riedizioni elettroniche di prossima inevitabile realizzazione.

È solo una questione di tempo perché il mercato editoriale diventi interamente digitale, ma non è chiaro che forma avrà. Noi riteniamo che rileggere correttamente il progetto di Theodor Nelson aiuti a ipotizzare la forma migliore.