La Scienza Segreta dell'Arte Narrativa

Il nuovo Portale dell’Istituto MetaCultura dedicato allo Studio della Narrazione Artistica in ogni Forma Espressiva. Un Ambiente educativo e formativo rivolto a chiunque, per passione o professione, voglia scoprire e apprendere, insegnare e praticare la lezione metodologica racchiusa nelle opere dei Maestri.

Grazie alla collaborazione con alcuni Teatri, di Prosa e Musicali, e in occasione di alcuni importanti eventi in partnership con Istituzioni culturali ed educative, abbiamo elaborato, in oltre quaranta anni di attività, numerosi progetti innovativi per realizzare spettacoli multimediali.

Parte di essi è già stata messa in scena una prima volta. E, negli anni, abbiamo potuto studiare, per ciascuno di essi, versioni sempre più articolate e adeguate.

Ognuno di questi spettacoli è stato pensato infatti non solo come evento autonomo, per rimettere in scena in modo «rispettoso» i capolavori dei maestri della tradizione umanistica e per soddisfare un pubblico «esigente» che ancora ricerca messe in scena di «qualità».

Abbiamo concepito questi spettacoli anche come strumenti «promozionali» per «coinvolgere» un pubblico più vasto nei nostri «progetti educativi e formativi», quelli con cui da anni «trasformiamo» le opere immortali dei nostri maestri in «manuali di studio per apprendere le straordinarie competenze autoriali» in esse racchiuse.

Ogni spettacolo va inteso come parte di un piano informativo e formativo più ampio rivolto tanto a chi ha già acquisito gli strumenti necessari per comprendere la «complessità» del progetto artistico a cui è dedicato, quanto a chi non li possiede ancora, e perciò vuol ricevere il nostro aiuto, sia per «scoprire nuovi tesori artistici da fruire», sia per «acquisire gli strumenti necessari per fruirli e studiarli», cioè per poterne apprezzare la bellezza indagando come sono fatti e come funzionano, ed esplorando le loro implicite correlazioni con un universo narrativo più vasto.

In questa prospettiva ogni spettacolo è stato pensato anzitutto per soddisfare i nostri «allievi», ansiosi di «esercitare le competenze già acquisite». Pensiamo sempre a loro quando prendiamo in considerazione l’ipotesi di un nuovo spettacolo, affinché essi possano «godere delle qualità» di un allestimento che da un lato onori chi ha elaborato il progetto narrativo e da un altro dia meritate soddisfazioni a chi ha studiato e si è preparato per apprezzarlo.

Nondimeno ogni nostro spettacolo nasce per stimolare nuovi utenti (potenziali allievi) ad interessarsi ad opere narrative che fino ad ora non hanno avuto modo di conoscere realmente e di apprezzare nella loro complessità, non solo a causa di allestimenti «riduttivi» e di inadeguati «succedanei», ma anche a causa della loro stessa «impreparazione alla fruizione e allo studio dell’arte narrativa».

Se con ogni nuovo progetto di «Sistema di fruizione e studio reticolare» vogliamo far conoscere e apprezzare l’opera di un grande autore e i suoi impliciti correlati, con i nostri Progetti di Allestimenti vogliamo contribuire a mettere in circolazione «interpretazioni più adatte a rappresentare i progetti autoriali» da cui nascono.

In questo momento storico i «nuovi autori e registi» amano «usare» i nomi e i titoli dei grandi autori del nostro passato riferendosi ad essi (tratto da …) per nascondere le loro incapacità, e giustificando vergognose operazioni di “rivisitazione”, “dissacrazione”, e “attualizzazione” di capolavori classici come doverosi “omaggi” ai maestri. Ma perché non chiamarle più correttamente “oltraggi”, compiuti in nome di revisioni ideologiche «iconoclaste»? Di fronte a questo scempio, con cui si cerca di «sostituire» i capolavori del passato con delle «caricature» “attualizzate” e “politicamente corrette”, noi vogliamo «esemplificare» come sia possibile «rispettare» i progetti autoriali dei grandi artisti, anche elaborando e realizzando interpretazioni «originali», ma pur sempre mirate a rappresentarne la «complessità» piuttosto che a «ridurla» o «ignorarla» attraverso «sovrainterpretazioni» che li rendano più avvicinabili e accettabili da un pubblico «impreparato» ad apprezzarli «così come sono stati pensati dai loro autori».

I nostri Spettacoli, così come i nostri Sistemi di studio, nascono dalla «correlazione» di opere che rivelano tutta la loro ricchezza proprio attraverso l’accostamento con altre opere che ne costituiscono «varianti», «premesse», «sviluppi». In questo modo possiamo invitare i fruitori a scoprire le «strutture logiche e archetipiche» comuni e a esplorare i territori narrativi rispetto ai quali ogni capolavoro della narrazione artistica rappresenta «la punta di un iceberg».

Inoltre con i nostri spettacoli vogliamo esemplificare come si possa esercitare e sfruttare a pieno la «composizione multiespressiva», come si possano creare «interazioni tra le forme mediali», e come si possa coinvolgere il pubblico in un’«esperienza multisensoriale» invitandolo a ricercare in ogni «piano espressivo» informazioni diverse e «complementari» rispetto a quelle veicolate dagli altri.

I nostri spettacoli non si esauriscono nello spazio/tempo di una performance, ma continuano si espandono attraverso una molteplicità di esperienze online che sono proposte al fruitore che è rimasto interessato da una di esse.

I nostri spettacoli sono compositi e non possono essere fruiti attraverso un solo canale mediale o in una serata. Sono stanze di un immaginario spazio polidimensionale che si aprono l’una dopo l’altra al fruitore curioso che non si accontenti di quello che ha ricevuto entrando e assistendo a quello che gli si presenta in una di esse.

Grazie ai nostri «iper-spettacoli» i fruitori non solo possono assistere ad «una molteplicità di testi che si incontrano nello spazio/tempo di una messa in scena», ma sono anche invitati ad entrare in nuovi «spettacoli correlati», a seguire imprevisti «sviluppi seriali» e ad esplorare «labirinti narrativi» in cui spettacoli «nati separatamente» rivelano insospettate «affinità e parentele» che li legano tra loro implicitamente.

In questo modo possiamo attuare la volontà degli stessi autori di «rieditare» opere nate in momenti diversi ma pensate da loro stessi per essere «riordinate» in una forma più adatta a rendere comprensibile  il progetto da cui nascono.

Inoltre possiamo tornare a far «dialogare» tra loro, sullo stesso «palcoscenico virtuale», autori che, attraverso i loro testi, – e in alcuni casi anche in vita – si sono parlati e influenzati tra loro, che hanno «sviluppato le possibilità logiche di progetti comuni», che si sono passati la «staffetta» di ricerche e progetti nati «prima di loro» e continuati da altri «dopo di loro».

I nostri Spettacoli sono concepiti per essere messi in scena in «spazi fisici polifunzionali», ma anche per essere «fruiti online» o per «far interagire messe in scena tradizionali offline con nuove forme di messa in scena multimediali online». Le stesse registrazioni degli spettacoli che abbiamo già realizzato offline sono state «rifunzionalizzate» per entrate a far parte di queste nuove messe in scena online e possono ancora arricchirsi con quanto ricaveremo da nuovi allestimenti scenici per creare una più articolata «messa in scena virtuale», fatta di più messe in scena e di materiali eterogenei provenienti dai nostri studi e dai nostri Sistemi.