La Scienza Segreta dell'Arte Narrativa
Il nuovo Portale dell’Istituto MetaCultura dedicato allo Studio della Narrazione Artistica in ogni Forma Espressiva. Un Ambiente educativo e formativo rivolto a chiunque, per passione o professione, voglia scoprire e apprendere, insegnare e praticare la lezione metodologica racchiusa nelle opere dei Maestri.
I nostri Servizi e Prodotti
1. I Sistemi e i Sentieri
Pinocchio e le “Toy stories”, o della «doppia natura», umana e artificiale, dei giocattoli animati
Questo progetto nasce anzitutto dal desiderio di proseguire il lavoro iniziato molti anni fa con lo sviluppo di un «Sentiero Esplorativo» all’interno di un progetto sviluppato in collaborazione con l’ “Area Formazione del Teatro La Fenice” che prevedeva anche uno spettacolo dedicato al capolavoro
di Collodi.
Il Progetto è stato poi ulteriormente articolato in occasione di una collaborazione con uno dei tanti Enti che per finalità statutarie dovrebbero occuparsi di tramandare la conoscenza dell’opera dei grandi narratori della nostra tradizione umanistica.
Ma come spesso accade proprio tali Enti, nati per curare la memoria e gli archivi degli autori, più che cercare di scoprire e di far scoprire cosa c’è racchiuso in ciò che essi custodiscono – quella ricchezza di insegnamenti metodologici e morali che rende l’opera di un autore come Carlo Collodi tanto amata anche a distanza di tempo, in ogni Paese e per ogni generazione – preferiscono usare la sua notorietà per realizzare progetti (dai parchi a tema alla pubblicità, al merchandising) che «presuppongono» la sua conoscenza piuttosto che «favorirla» e farne scoprire le «qualità artistiche» .
Noi abbiamo tentato, con un progetto piccolo nei costi ma grande per ambizioni di creare una virtuosa eccezione, proprio come abbiamo fatto con l’opera di Roberto Rossellini. Abbiamo elaborato un Piano per trasformare il capolavoro
collodiano e i suoi correlati espliciti e impliciti in un «Sistema di Studio» che consentisse tanto agli educatori quanto agli autori di trarne gli insegnamenti metodologici, oltre che morali, che esso racchiude. In questo modo volevamo «mostrare» come Pinocchio fosse stato concepito per funzionare non come un testo «pedagogico
» per impartire fastidiose lezioni «dottrinali» (proprio come hanno cercato di «dimostrare» le tante «interpretazioni ideologiche» che da tempo lo accompagnano, e spesso addirittura lo sostituiscono riscrivendolo), ma piuttosto come un prezioso «manuale di investigazione sia dell’animo umano sia dei modi di narrare storie».
La sua struttura in scene distinte e correlate tra loro – non solo linearmente – ne fa un oggetto ideale per creare «un labirinto di storie correlate reticolarmente», proprio come quello che abbiamo creato per la “Saga di Babar”, adatto sia per studiare le correlazioni interne di un racconto artistico, sia per esplorare quelle esterne che esso invita a cercare, e che tanti autori
in ogni campo artistico hanno raccolto e annodato ai loro testi, ispirati dalla lettura di quel piccolo capolavoro.
Anche senza i mezzi di cui speravamo di poter disporre per portare a termine questa impresa, e anche senza un partner istituzionale con cui creare una “Banca delle favole e fiabe” e una “Scuola di narrazione per cantastorie”, abbiamo potuto iniziare a sviluppare il progetto con le sole nostre forze (meno partner più gloria) a cominciare dal rinarrarlo esplicitando i meccanismi di funzionamento e la quantità di punti di vista corrispondenti a personaggi protagonisti,
che, oltre a Pinocchio, si impongono all’attenzione del lettore con storie appassionanti che si intrecciano con quella del burattino senza fili.
Quando il Sistema verrà completato contribuirà a mostrare un nuovo modo di valorizzare il patrimonio narrativo artistico, in particolare quello – sottovalutato – costituito dai capolavori della narrazione per l’infanzia.
Noi contiamo che la notorietà di un capolavoro come Pinocchio, proprio perché dovuta più alle «riduzioni» e alle «interpretazioni ideologiche e pedagogiche» che alla «comprensione delle qualità artistiche del racconto» di Collodi, ci possa aiutare a far conoscere l’utilità dei nostri «Sistemi di Studio Reticolare» per valorizzare i capolavori narrativi artistici: per farne strumenti educativi e formativi per nuove generazioni di umanisti e nuovi autori di racconti artistici; e, inoltre, per far scoprire o riscoprire le qualità di capolavori che, essendo entrati nel pubblico dominio e non suscitando più interessi commerciali, rischiano di essere sostituiti da «succedanei» senza qualità, da «riscritture riduttive» e “attualizzate”, pessime edizioni irrispettose sostenute dai mass media e da editori senza scrupoli.