La Scienza Segreta dell'Arte Narrativa

Il nuovo Portale dell’Istituto MetaCultura dedicato allo Studio della Narrazione Artistica in ogni Forma Espressiva. Un Ambiente educativo e formativo rivolto a chiunque, per passione o professione, voglia scoprire e apprendere, insegnare e praticare la lezione metodologica racchiusa nelle opere dei Maestri.

“La Saga di Babar l’elefantino

È stato il primo progetto con cui abbiamo cercato di rappresentare il nostro punto di vista nell’allora nascente e presto morente settore dell’Editoria Elettronica. Tutto il materiale, e quanto già sviluppato per la prima versione, finirono purtroppo in fumo nell’incendio del “Teatro La Fenice”. Il modello metodologico e tecnologico fu però presentato e ammirato in occasione di un convegno internazionale organizzato proprio dal “Teatro La Fenice” dedicato a metodologie e tecnologie per la valorizzazione di archivi d’arte, e fu anche oggetto di un incontro in una trasmissione per la radio svizzera con il responsabile del progetto “Enciclomedia” voluto da Umberto Eco, durante il quale chiarimmo le opposte visioni intorno alla costruzione dei sistemi ipermediali. Noi ritenevamo che per realizzare progetti come il nostro occorresse distinguere e non includere all’interno del Sistema le  risorse e meno che mai un’antologia o una sintesi al posto di esse; sostenevamo che bastasse e fosse più opportuno linkare dall’interno del Sistema le risorse esterne che eventuali aventi diritto avrebbero rese disponibili online. La posizione della nostra controparte era che la nostra utopia non si sarebbe mai realizzata, e che bisognasse applicare all’Editoria elettronica il modello enciclopedico già affermato dall’editoria analogica del novecento, ovvero includere quanto si poteva nei Sistemi, riassumendo o citando all’interno di essi quel sapere esterno di cui ci si voleva occupare, utilizzando quanto reso disponibile dall’editore interessato a edizioni elettroniche dei propri titoli in catalogo, senza tentare di correlare un universo esterno che non sarebbe mai stato disponibile né in formato digitale né online né linkabile dall’esterno. Insomma, con piacere ci sentivamo considerati come i degni e illusi nipoti di Theodor Nelson, destinati a infrangerci contro gli interessi del mercato editoriale. Il “Progetto Babar” ha richiesto molto più tempo del previsto per ri-vedere la luce, non solo perché avevamo perso nell’incendio tutto quanto da noi già realizzato e quanto raccolto in anni tra rare e innumerevoli risorse disperse tra archivi e edizioni non più in commercio; a complicare le cose l’unico editore interessato a consorziare gli interessi dei diversi aventi diritto e a convincerli a realizzare edizioni digitali dei loro libri e video, convertendoli in formati digitali e rendendoli linkabili dall’esterno dal nostro Sistema, abbandonò il mercato editoriale, e di conseguenza noi fummo costretti ad abbandonare per un po’ il progetto. Nel frattempo altri soggetti, dopo aver visto alcuni prototipi dei nostri Sistemi, si erano fatti avanti per chiederci di valorizzare i loro archivi e/o realizzare strumenti di studio per i loro utenti.

A quell’epoca per noi non si trattava solo di valorizzare archivi, ma di realizzare prototipi che potessero mostrare esemplificativamente a tutti i potenziali interessati cosa si potesse fare in alternativa a quegli inutili prodotti digitali su disco che si  stavano realizzando a scopo promozionale intorno a eventi (mostre) e archivi privati e museali senza neppure riuscire a raggiungere il livello qualitativo scientifico di veri studi o di veri cataloghi delle opere prese in esame. I prodotti (cd-rom interattivi) che realizzavano allora gli editori elettronici (ancora pochissimi editori tradizionali convertiti all’editoria elettronica) era più che altro un nuovo modo per «pubblicizzare» edizioni cartacee, musei, mostre e opere di soggetti che – così come avviene ancora oggi quando la rete Internet è usata come vetrina per presentare prodotti e servizi da fruire offline – non pensavano affatto che quei dischi (o in seguito quei siti), potessero diventare un nuovo modo – in alcuni casi addirittura migliore – per «distribuire» il proprio operato.

Nessuno era pronto a scommettere che un giorno le piattaforme online avrebbero veicolato tutti i “contenuti” che allora erano distribuiti su vari supporti e in diversi spazi specializzati come le sale cinematografiche, la televisione, i mediastore, le librerie … Nessuno immaginava che i supporti di distribuzione sarebbero stati addirittura sostituiti dal «cloud», … tranne noi, che, alla domanda che ci veniva spesso rivolta, in merito a quale supporto avrebbe prevalso sugli altri, già allora rispondevamo: nessuno, eccetto la carta. Risale a più di trenta anni fa la domanda provocatoria, ma non troppo, che noi rivolgevamo agli allievi dei nostri  corsi: se poteste scegliere tra comperare ogni mese qualche libro, qualche cd audio, qualche videocassetta, qualche cd rom, oppure avere tre abbonamenti mensili illimitati per libri musica, film e serie, fruibili attraverso il vostro computer o altri dispositivi, e con un costo complessivo equivalente o persino inferiore agli oggetti acquistati mensilmente, cosa scegliereste? Preferireste acquisire pochi altri oggetti da conservare nella vostra casa oppure disporre di un listino smisurato, sempre aggiornato, ovunque accessibile con il vostro account, e neppure condizionato al consumo come invece luce e gas?

Le risposte diffidenti di allora fanno sorridere quanti oggi considerano ovvia la risposta, eppure per nostra esperienza sappiamo che essa non è ancora così scontata, dal momento che il feticismo per i supporti, e l’abitudine a intendere l’informazione indissolubilmente collegata ad essi, rende ancora così difficile l’affermarsi definitivo dell’editoria elettronica. La musica fa da apripista alla lenta transizione, essendo passata più rapidamente – rispetto ad altri contenuti – dal supporto analogico (il vinile) al digitale su disco (il cd audio) al servizio cloud illimitato delle piattaforme musicali, pur dovendo ancora continuare a soddisfare il mercato dei feticisti del supporto, che legano l’ascolto ad esso.

Per dare un’idea di ciò che volevamo fare, allora, con l’opera di De Brunhoff, e delle ragioni per cui giudicavamo quest’ultima un oggetto ideale per sviluppare un prototipo di Sistema ipermediale di studio e di fruizione, realizzammo un «Sentiero Esplorativo» per gli utenti educational del “Teatro La Fenice” (appena ricostruito sulle proprie ceneri), che ci pregò di dare finalmente una realizzazione al progetto andato in fumo insieme al Teatro stesso. E sempre con quel Teatro realizzammo sia una seconda versione del Sentiero sia uno Spettacolo multimediale. Lo spettacolo, organizzato in collaborazione anche con il “Conservatorio di Trento” e il “Teatro Gaetano Donizetti” di Bergamo,  integrava il progetto musicale di Francis Poulenc con quello letterario-pittorico di Jean De Brunhoff. Lo straordinario successo ottenuto fece di quell’esperienza il prototipo che ci permise di elaborare un progetto per realizzare una Scuola di alta specializzazione in narrazione multimediale allo scopo di formare i compositori e i librettisti del futuro e creare nuovi Sistemi e Spettacoli multimediali come quello che avevamo dedicato alle storie di Babar l’elefantino. Ma questo progetto si arenò non appena subentrarono gli interessi economici degli Enti partner che avrebbero voluto sostenerlo. Tuttavia,  sulla base di quel progetto, è nata la nostra Scuola di Narrazione Poliespressiva a cui potete iscrivervi e che potete frequentare dal nostro stesso portale. E da esso abbiamo elaborato uno dei Sistemi di cui siamo più orgogliosi, rivolto in particolare ai ragazzi e a gli educatori.

Il Sistema dedicato a Le Storie di Babar, grazie al fatto che l’opera di Jean De Brunhoff è entrata da alcuni anni nel pubblico dominio, ha potuto avere finalmente un adeguato sviluppo in forma ipermediale e una degna collocazione online. Proprio ad esso abbiamo voluto assegnare il compito di aprire l’Ambiente di Studio dedicato agli estimatori ed educatori. Purtroppo l’opera di Laurent De Brunhoff, il figlio di Jean, non è ancora di pubblico dominio, e non lo sarà per molto tempo ancora. Non ne esiste un’edizione digitale né offline né online che possa essere linkata dall’interno del nostro Sistema; ma vogliamo sperare che un giorno non troppo lontano gli stessi editori della fortunata edizione cartacea vorranno curare un’edizione digitale adeguata e rispettosa (magari ispirandosi a quella che abbiamo curato noi per l’opera di Jean) e che sia linkabile dall’esterno per consentirci di aggiungerla virtualmente al nostro «Sistema di Studio Reticolare». Allora svilupperemo nuove parti del nostro Sistema dedicandole ad essa, ed espanderemo così il “Labirinto delle storie di Babar”, che è già pronto, metodologicamente e tecnologicamente, per essere implementato con nuove storie.

Sulla particolare adeguatezza dell’opera di Jen De Brunhoff (e virtualmente anche di quella di Laurent, che espande la Saga iniziata dal padre) per trarne un’edizione reticolare come quella che noi stessi abbiamo realizzato per  correlarla come risorsa al nostro  Sistema, potete leggere quanto da noi stessi ampiamente argomentato nel presentare il “Progetto Babar” all’interno dell’Ambiente Educativo. Qui basterà dire che lo stesso editore francese aveva colto quell’intrinseca reticolarità – anche se per interessi esclusivamente commerciali – realizzando allo stesso tempo una collana in volumi di grande formato e una seconda collana che riarticolava l’opera in tanti libricini autonomi, ciascuno dei quali induceva i piccoli lettori a cercare negli altri risposte agli interrogativi impliciti suscitati dalla lettura di ogni  microracconto.

La scoperta che quella operazione, evidentemente approvata dallo stesso autore, si fondava sull’interna articolazione dei diversi volumi, ciascuno in più episodi anche se non graficamente separati, ci aveva stimolato da subito a trasformare quella potenzialità in una nuova modalità di edizione reticolare digitale online correlabile al nostro Sistema.

Iscrivendovi all’Offerta Educativa o a quella Autoriale potrete provare voi stessi come ogni microracconto sia raggiungibile da una mappa comune e sia correlabile tanto agli altri microracconti, dalle domande che esso stimola, quanto alle lezioni del nostro Sistema realizzate per insegnare come Jean De Brunhoff narri poliespressivamente la Saga dell’Elefantino.