La Scienza Segreta dell'Arte Narrativa
Il nuovo Portale dell’Istituto MetaCultura dedicato allo Studio della Narrazione Artistica in ogni Forma Espressiva. Un Ambiente educativo e formativo rivolto a chiunque, per passione o professione, voglia scoprire e apprendere, insegnare e praticare la lezione metodologica racchiusa nelle opere dei Maestri.
I nostri Servizi e Prodotti
5. Gli Spettacoli Multimediali
Storia di Babar l’elefantino
Il progetto ha avuto una prima attuazione nel 2009 grazie al coinvolgimento di due enti, il Teatro La Fenice di Venezia e il conservatorio Bonporti di Trento.
Già in quella prima versione la nostra idea era quella di farne un modello esemplare di spettacolo multimediale dal vivo trasformabile poi in un video fruibile in streaming.
Il progetto si è poi evoluto insieme al più ampio progetto di sistema di studio reticolare dedicato all’opera di Jean Laurent de Brunhoff, e si propone ora come uno spettacolo implementabile (con nuovi capitoli oltre quello dedicato all’infanzia di Babar) che può essere preparato e messo in scena utilizzando una parte preesistente da noi realizzata in forma di video e una parte dal vivo da allestire con docenti e studenti di scuole d’arte e musica.
Nella prima versione si è sfruttata l’opportunità di avere a disposizione e preparare un gruppo di studenti di diversi paesi europei che, grazie al “Progetto Erasmus”, hanno potuto lavorare insieme agli studenti del conservatorio di Trento per il tempo necessario a prepararli alla singolare messa in scena.
Una nuova orchestrazione dell’ L’Histoire de Babar, le petit éléphant (composta da Francis Poulenc e con il testo letterario di Jean De Brunhoff), ripensata per piccola orchestra e voci recitanti, ci ha consentito di preparare contemporaneamente un video virtuale, fatto di centinaia di frammenti animati da montare dal vivo, sincronizzandoli insieme alla direzione orchestrale.
Volevamo fare qualcosa di simile a quello che ci aveva insegnato Walt Disney con i suoi cartoni animati musicali (dalle Silly Symphonies a Fantasia) ma al contempo volevamo tentare qualcosa che non si era mai fatta prima: fare interagire tutte le componenti espressive in una «coreografia live», in modo che si avesse la sensazione che la musica non «commentasse» le immagini o viceversa, e che la voce non si sovrapponesse ad entrambe, ma che invece i tre piani si inseguissero a vicenda stimolando sorprendenti correlazioni.
Per ottenere questo risultato c’è voluto un lavoro parallelo di più squadre di collaboratori per un intero anno, partendo dalla musica scritta da Poulenc e dai testi e dalle immagini di Jean de Brunhoff.

L’idea che volevamo sviluppare era per noi chiara: le tavole scritte e disegnate da Jean de Brunhoff, la partitura scritta da Francis Poulenc, e i tentativi di trarre dei cartoni animati – non musicali – realizzati negli anni 60 da Bill Melendez sulla base delle prime storie di Babar l’elefantino, potevano convergere e integrarsi in un unico spettacolo multimediale componendo un’unica partitura e coreografia che non penalizzasse le tre forme espressive, ma le valorizzasse correlandole in un’unica narrazione senza ridondanza e dipendenza tra loro.
Per ottenere questo risultato sorprendente – che ha superato tutti gli scetticismi iniziali dei nostri partner – abbiamo suddiviso il racconto in «capitoli», tenendo conto della segmentazione operata dallo stesso Jean de Brunhoff; e per ognuno di essi abbiamo trovato le immagini giuste, abbiamo animato le tavole che non erano state prese in considerazione nei cartoni animati di Melendez; abbiamo ricercato e rifunzionalizzato frammenti di cartoni animati successivi che nella loro interezza tradivano il progetto originario di De Brunhoff; abbiamo adattato i testi letterari di De Brunhoff affinché non si sovrapponessero alle immagini ma rispondessero alle domande poste da esse o viceversa ponessero le domande a cui le immagini avrebbero risposto; e infine, grazie alla nuova orchestrazione, abbiamo reso la musica espressiva nel modo in cui avrebbe voluto l’autore, facendola interagire con le immagini e con le parole di Jean De Brunhoff, come un ulteriore piano che si aggiungeva alle tavole multiespressive concepite originariamente per parole e immagini.
In questo procedimento insieme scientifico e artistico abbiamo seguito la lezione disneyana, ricavandola, ad esempio, dai cartoni animati tratti dalle storie di Winnie the Pooh di Milne e Shepard, o dal Peter and the Wolf di Prokofiev. Il risultato che abbiamo potuto offrire ai nostri spettatori – principalmente bimbi di ogni età – è stata l’incredibile ed entusiasmante interazione sulla scena, dal vivo, tra la musica dell’orchestra e la recitazione dei giovani attori e le immagini animate tratte dalle storie di Jean de Brunhoff sincronizzate in tempo reale con la musica e la recitazione.
Il nostro attuale progetto prevede la realizzazione di una seconda partitura, ispirata al lavoro di Poulenc per L’Histoire de Babar, le petit éléphant, con cui intendiamo mettere in scena, accanto a “Storia di Babar l’elefantino” anche il secondo capitolo della saga di Babar
scritto da Jen De Brunhoff dedicato a “Il viaggio di nozze di Babar e Celeste”.
Per far conoscere il nostro progetto abbiamo voluto dare, ai fruitori del nostro Sistema Reticolare di fruizione e studio dell’opera di Jean De Brunhoff, la possibilità di godere del risultato da noi raggiunto con la prima versione dello spettacolo.
Così, per dare un’idea di come le note di Poulenc possano interagire multiespressivamente con le immagini e le parole del suo amico De Brunhoff, abbiamo montato una versione video fruibile in streaming all’interno del nostro Sistema.
Per favorire la realizzazione della seconda versione dello spettacolo abbiamo già preparato la traccia video del secondo episodio, in attesa di trovare il partner giusto
per realizzarlo.
Come per tutti i nostri spettacoli, la distribuzione della nuova messa in scena potrà contribuire a promuovere l’intero Sistema di studio dedicato all’opera dei De Brunhoff e di coloro che hanno contribuito – rispettosamente – a svilupparla e farla conoscere, musicandola e animandola. Ma al contempo il nostro Sistema di studio promuoverà dal suo interno la visione dello spettacolo, il solo concepito per mostrare adeguatamente le qualità di una narrazione pensata per far interagire tra loro tutti i piani espressivi.