La Scienza Segreta dell'Arte Narrativa
Il nuovo Portale dell’Istituto MetaCultura dedicato allo Studio della Narrazione Artistica in ogni Forma Espressiva. Un Ambiente educativo e formativo rivolto a chiunque, per passione o professione, voglia scoprire e apprendere, insegnare e praticare la lezione metodologica racchiusa nelle opere dei Maestri.
I nostri Servizi e Prodotti
3. Le Mostre Multimediali
Sogni di una Tempesta
Nell’ambito del Progetto dedicato a Shakespeare, che avviammo, in vista delle “Celebrazioni shakespeariane per i 450 anni dalla nascita”, e grazie a un piccolo finanziamento di un importante Teatro italiano, potemmo realizzare questa Mostra multimediale dedicata al capolavoro The Tempest di William Shakespeare.
Arthur Rackham, che con i suoi meravigliosi dipinti era stato capace di arricchire persino i capolavori narrativi già perfetti creati dai più abili narratori per fanciulli di ogni età, era diventato da tempo un nostro prezioso compagno di viaggio, avendo trasformato in immagini le immaginazioni di autori come Barrie, Wagner, e lo stesso Shakespeare.
Non era la prima volta che allestivamo una mostra per far conoscere l’opera di un grande maestro della narrazione drammaturgica utilizzando i quadri di grandi artisti della narrazione per immagini. Lo avevamo già fatto per Wagner. Inoltre, per lo stesso Shakespeare avevamo già allestito tempo addietro un percorso multimediale composto con le immagini che Rackham aveva elaborato per A Midsummer Night’s Dream. Con quel labirinto visivo avevamo voluto raccontare non solo le leggende riguardo le «avventure straordinarie» di Titania la regina delle fate, che con la sua immanente e immortale presenza attraversa diversi racconti dello stesso Shakespeare e di altri suoi grandi allievi, ma anche la «vita ordinaria» delle fate, le loro consuetudini, simili e al contempo diverse dalle nostre a causa delle loro caratteristiche strutturali semi-umane.
In questo caso decidemmo di affiancare Arthur Rackham a un altro grande compositore di sogni, Edmund Dulac, per aiutarci nell’impresa di raccontare, per immagini, il complesso intreccio de La Tempesta di Shakespeare, e di introdurre così i visitatori della mostra all’ultimo capolavoro di William Shakespeare, di cui il Teatro promotore aveva appena allestito una nuova messa in scena.
Inoltre volevamo far interagire il percorso visivo con un percorso letterario composto dai testi shakespeariani e dai nostri meta-iper-testi, concepiti appositamente per esplicitare le correlazioni implicite interne
ed esterne al labirinto narrativo creato da Shakespeare per The Tempest. Il percorso doveva invitare i visitatori a osservare le immagini per inseguire e comprendere le numerose svolte narrative dell’intreccio, esplicitando tanto le soluzioni shakespeariane quanto quelle dei due grandi pittori, sollecitando una riflessione sulle regole del gioco narrativo e compositivo elaborato dagli autori, e facendo venir voglia di scoprire con quali soluzioni letterarie lo stesso Shakespeare aveva preparato il lavoro drammaturgico di coloro che avrebbero messo in scena il suo racconto.
A questo proposito, non dimenticate che chiunque oggi voglia comprendere e mettere in scena l’opera di Shakespeare ha a disposizione, sia pure in diverse versioni, solo i testi letterari che egli stesso scrisse per far conoscere la sua opera (corretti e adattati in alcuni casi dai suoi stessi attori) e da cui, come si evince dalla loro lunghezza, ogni bravo drammaturgo dovrebbe trarre un adattamento scenico in grado di rappresentare, teatralmente, le soluzioni letterarie che Shakespeare scrittore gli suggerisce attraverso i suoi raffinatissimi dialoghi e le pochissime indicazioni sulle azioni sceniche.
Ora provate a immaginate come due grandi artisti abbiano potuto elaborare soluzioni pittoriche straordinarie per sistematizzare in una sola tavola quello che lo stesso Shakespeare racconta in una intera scena del suo racconto.
La possibilità di avere due pittori a confronto, i quali spesso rappresentano momenti diversi della stessa scena, permette di comprendere, sul piano metodologico, come si svolge l’attività interpretativa di un «metteur en scene», o in questo caso di un pittore, nel manipolare la stessa materia narrativa ed espressiva messa in forma da Shakespeare. Pensate al tempo che ognuno dei due deve aver dedicato allo studio analitico delle soluzioni narrative create da Shakespeare, per evitare di il realizzare un nuovo racconto de La Tempesta a sua firma e non a firma di Shakespeare. E immaginate poi il tempo dedicato allo studio progettuale di soluzioni espressive adeguate a quelle narrative shakespeariane. Pensate alle difficili decisioni che hanno dovuto prendere riguardo alle possibilità offerte dal testo, per rappresentarne aspetti e necessariamente trascurarne altri. Considerate ora che, grazie a questa eccezionale Mostra e ai suoi complementi, potreste avere la fortuna di osservare il lavoro compiuto da entrambi gli artisti sulla stesa opera shakespeariana, e di godere di una «complementarità» imprevista e sorprendente che vi costringa a tornare sulla medesima scena per scoprire molto altro di quanto Shakespeare ha racchiuso in essa.

Ciò che abbiamo ottenuto con questa Mostra, integrando il lavoro di due maestri della composizione e dell’interpretazione per immagini, è un viaggio conoscitivo poliprospettico, multiplanare e multimediale che esalta tanto le soluzioni narrative shakespeariane quanto quelle espressive di due visionari in grado di aiutarci a comprendere le idee del più grande commediografo di tutti i tempi.
Il cammino dei visitatori era accompagnato anche dalle composizioni musicali che due altri grandi artisti – Tchaikovsky e Sibelius – hanno voluto dedicare al medesimo racconto shakespeariano.
È chiaro che con una Mostra – per quanto accompagnata da diverse Visite guidate che noi stessi abbiamo curato per il pubblico del Teatro e per gli educatori destinatari dell’attività educational del Teatro stesso – non potevamo sostituire tutto quello che volevamo invitare a conoscere al di fuori di essa. Ma in questo sta il valore «propedeutico» di una Mostra spettacolare e al contempo didattica come questa. Attraverso la mostra siamo riusciti a far venir voglia di riscoprire le preziose edizioni illustrate – “Gift Book” – dell’inizio del secolo scorso, in cui le tavole pittoriche e i disegni di Rackham, di Dulac, e di altri grandi artisti, si impaginavano con i testi dei più grandi drammaturghi e romanzieri per la gioia dei piccoli e grandi lettori (i volumi rari e preziosi da cui avevamo tratto le immagini riprodotte nella Mostra erano esposte in teche all’ingresso della Mostra stessa). Inoltre siamo riusciti a far scoprire e ad adottare, a tanti educatori i nostri Sentieri Esplorativi; e per tutti coloro che erano rimasti interessati e avevano curiosità da soddisfare,
abbiamo reso pubblici i nostri Archivi di Risorse Shakespeariane, per tutto il periodo della Mostra nel relativo sito online. Infine, attraverso il nostro apparato esplicativo e i nostri Sentieri, abbiamo offerto ai visitatori della Mostra strumenti adeguati per poter valutare e apprezzare, con la necessaria preparazione, sia il testo shakespeariano sia le sue messe in scena, come quella che il Teatro nostro partner aveva allestito per loro, le cui repliche erano state programmate nello stesso periodo.
Ovviamente un investimento come quello che noi abbiamo dovuto prevedere, per un’iniziativa come questa, non era recuperabile con l’evento organizzato dal Teatro nostro partner. Questo è il problema che in generale ci frena a intraprendere iniziative coraggiose e necessarie, come questa, senza la collaborazione di più Teatri, e magari anche di Editori e di Distributori di contenuti, che inizino a considerare più attentamente e seriamente il sottovalutato mercato educational. Con un progetto come questo noi ci rivolgiamo a potenziali Partner interessati a investire con noi sia in nuove Edizioni Reticolari Multimediali di capolavori narrativi come questo, particolarmente adatti allo studio delle forme narrative e compositive, sia nella distribuzione di una Mostra come questa, – intesa come allestimento fisico e come percorso multimediale – sia nella costruzione e distribuzione di nuovi strumenti educativi e formativi che aiutino gli utenti a comprendere e apprendere gli insegnamenti racchiusi in opere immortali come quella shakespeariana e nelle
rappresentazioni dei suoi migliori interpreti. I nostri Partner potrebbero così disporre di nuovi strumenti di conoscenza e di studio non solo da rivolgere ai loro utenti, per far loro scoprire le innumerevoli qualità di opere che loro stessi potrebbero distribuire in diverse forme sottraendole all’oblio; ma anche da regalare ai loro stessi figli, che potrebbero godere, sia umanamente sia professionalmente, dell’opportunità di apprendere le straordinarie competenze di uno dei più grandi autori di Teatro al mondo.
Per farvi capire fin dove, in questa iniziativa, si estendesse il nostro investimento sullo sviluppo del Progetto (“Laboratorio Shakespeare”), a fronte di un piccolo contributo (persino ulteriormente decurtato in corso d’opera) offertoci dal Teatro partner e promotore, dovete sapere che nello stesso spazio espositivo avevamo allestito una postazione per visualizzare, su grande schermo, il Sentiero esplorativo che avevamo elaborato, quasi completamente a nostre spese, con cui lo stesso visitatore della mostra, collegandosi poi al Sito del Teatro o al nostro, avrebbe potuto espandere il viaggio conoscitivo, indagando anche le soluzioni sceniche dei grandi registi della commedia shakespeariana, ed esplorando le correlazioni implicite tra il racconto shakespeariano e gli innumerevoli correlati, a partire dalle fonti della commedia dell’arte fino alle riscritture implicite ed esplicite, anche cinematografiche, le fiabe archetipiche, e le variazioni sul tema prodotte dai tanti allievi diretti e indiretti del maestro.
Con l’occasione della Mostra, e a coronamento delle Celebrazioni Shakespeariane, organizzammo anche una presentazione
pubblica di un nuovo Sistema dedicato a Shakespeare: il primo Sistema di studio al mondo per apprendere, da un capolavoro shakespeariano e attraverso lo studio delle sue interne ed esterne correlazioni, i principi narrativi e le soluzioni elaborate da Shakespeare in base ad essi. Mostrammo come attraverso il Sistema era possibile inseguire i legami tra le sue opere e quelle
degli autori che nel tempo hanno dialogato indirettamente con esse in base ai principi narrativi e compositivi condivisi. Inoltre esemplificammo come era possibile scoprire e apprendere, dall’opera stessa di Shakespeare, il modo con cui egli intesseva i suoi insuperabili intrecci riscrivendo racconti di tradizioni popolari, ed elaborando per essi soluzioni a tal punto straordinarie da divenire nuovi archetipi. Il Sistema di Studio Reticolare era dedicato a Romeo and Juliet, ed era destinato alle scuole secondarie, alle università e alle Scuole di Teatro. Avevamo concepito questo nuovo strumento di studio per la formazione degli autori e degli attori, del pubblico e degli operatori educational, per formare gli utenti e farli entrare a diversi livelli nella complessa macchina progettuale shakespeariana, e per consentire loro di riconoscerne le influenze in ogni testo anche contemporaneo che ne condivida meccanismi di funzionamento.
Sempre in occasione della Mostra realizzammo un ciclo di proiezioni di grandi messe in scena shakespeariane realizzate da diversi autori in relazione a una medesima opera.
Parte di queste proiezioni furono dedicate al rapporto tra Verdi e Shakespeare e tra Orson Welles e Shakespeare.
Infine realizzammo tre seminari intensivi per educatori dedicati ad alcune opere shakespeariane, tra cui The Tempest, per mostrare come, con l’ausilio dei nostri strumenti, avrebbero potuto condurre lezioni interdisciplinari di studio dell’arte narrativa, ragionando con i loro allievi sulle straordinarie soluzioni narrative ed espressive racchiuse nelle opere shakespeariane e nelle loro più raffinate interpretazioni.
Il percorso poliespressivo della Mostra ha avuto poi una prima realizzazione multimediale come «Mostra virtuale», che abbiamo reso disponibile online per tutti gli educatori iscritti ai programmi educational del Teatro Partner, affinché la utilizzassero anche dopo l’allestimento fisico della Mostra stessa, per riprendere il lavoro con nuovi allievi, proiettandola su grande schermo mediante le lavagne multimediali o i videoproiettori in dotazione delle scuole.