La nostra storia

La nostra storia

Introduzione  •  Articolazione

Da oltre quaranta anni, attraverso Cicli di lezioni e «Sistemi di Studio Reticolare», svolgiamo un’intensa attività educativa e formativa rivolgendoci direttamente ai ragazzi o ai loro insegnanti, e ad autori o aspiranti autori che vogliano imparare a comporre e narrare come i più grandi narratori di ogni tempo e luogo. Da almeno dieci lavoriamo per dare ai corsi e agli strumenti di studio la forma di servizi interattivi, fruibili – insieme a un maestro, o anche autonomamente – completamente online.

Attraverso questi nuovi sistemi di apprendimento – reticolari, ipertestuali e multimediali – gli utenti, anche a distanza, possono apprendere quei principi universali di narrazione e composizione condivisi dai capolavori immortali che, in ogni forma espressiva, sono giunti fino a noi come eredità della tradizione umanistica. Possono studiare, cioè, «come» alcuni autori – tra i quali William Shakespeare, Oscar Wilde, Eduardo De Filippo, James Barrie, Lewis Carroll, Jean De Brunhoff, Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Richard Wagner, Ernst Lubitsch, Charlie Chaplin, Alfred Hitchcock, François Truffaut – sono riusciti a creare e far funzionare opere destinate a superare ogni confine di spazio, tempo, e forma mediale.

L’Istituto, per formare nuovi umanisti – nuovi autori, studiosi, didatti – continuerà, anche in questa nuova sede online, a farli studiare ed esercitare su opere immortali della narrazione artistica. Dopo tanti tanti anni di ricerca, sperimentazione, didattica, progettazione di strumenti di studio, riteniamo ancora che, solo nei capolavori di un autore capace di parlare a generazioni di ogni tempo e luogo, si possano trovare gli insegnamenti metodologici necessari per preparare gli umanisti del futuro ai compiti che dovranno svolgere come autori, studiosi, e maestri.

Il primo gruppo di ricercatori dell’Istituto MetaCultura iniziò a svolgere un’attività di ricerca e sperimentazione didattica negli anni ’70, collaborando con Associazioni culturali già esistenti, quali Il “Centro di Ricerca e Sperimentazione Musica in Sabina” diretto da Boris Porena, ma anche con istituzioni culturali quali l’allora “Ufficio Promozione e Decentramento” del Teatro La Fenice di Venezia (poi “Area Formazione Ricerca e progetti speciali”), e con Enti locali quali Il Comune di Modena, il Comune di Roma e la Regione Lazio.

I suoi membri (studiosi di scienze cognitive, antropologiche, narratologiche; autori; insegnanti; esperti di composizione musicale, di narrazione, di composizione audiovisiva, di scrittura pubblicitaria e multimediale, di messa in scena teatrale e cinematografica, di musica etnica, di editoria digitale, di tecnologie ipermediali e di organizzazione reticolare delle informazioni) già conducevano individualmente ricerche metodologiche e attività didattiche, concernenti la narrazione e la composizione, in una prospettiva intermediale, interdisciplinare e multimediale; comune era l’interesse per la sperimentazione di ogni forma di integrazione espressiva, e per la ricerca di invarianti nella logica stessa del narrare e del comporre. La nascita dell’Istituto doveva servire a far confluire i diversi apporti individuali in progetti di comune interesse e destinati al mondo l’educational.

Nel 1981 l’Istituto MetaCultura venne costituito ufficialmente in forma di «Associazione Culturale non profit» con sede legale a Venezia. I soci fondatori si riunirono per partecipare ad un articolato progetto, insieme artistico, scientifico e didattico, finalizzato alla sperimentazione e alla realizzazione dei primi prototipi di nuove tipologie di prodotti e servizi che avrebbero potuto convincere soggetti esterni a divenire nostri partner nel completo sviluppo del progetto.

Se all’inizio parlavamo di soluzioni metodologiche per imprimere un cambiamento nella didattica e nella formazione, rapidamente arrivammo a pensare che tali soluzioni dovevano essere accompagnate da adeguate soluzioni tecnologiche, affinché l’apprendimento e la pratica dei nuovi strumenti che intendevamo realizzare non dovesse più dipendere dalla nostra stessa presenza o da quella di operatori da noi formati. I nuovi strumenti avrebbero dovuto dare agli utenti la possibilità di studiare interagendo con essi secondo tempi e modi stabiliti dall’utente, e avrebbero consentito all’utente stesso di saltare in ogni momento ai presupposti necessari per comprendere i testi presi in esame. Le nuove tecnologie elettroniche e lo sviluppo dei primi programmi ipertestuali ci vennero in aiuto per dare una forma anche tecnologica ai labirinti testuali che volevamo realizzare.

Il primo gruppo di Soci era costituito da Alessandro Pamini, studioso e docente di narratologia; Domenico Cardone, responsabile del settore educational del Teatro La Fenice; Giovanni Giuriati, etnomusicologo e docente di etnomusicologia; Pietro Valenti e Luigi Pedroni, rispettivamente direttore e responsabile del settore Scuola dell’ ERT Emilia Romagna Teatro; Renzo Baù, studioso e docente di composizione audiovisiva.

Il nome Istituto “MetaCultura” nacque dalla ricerca di quelle «invarianti» che possono essere riconosciute «alla base delle variazioni culturali e delle varianti autoriali» come «costanti logiche e metodologiche» del funzionamento della mente umana; quelle regole generali che governano la progettazione di ogni prodotto particolare, e che talvolta vengono definite o ridefinite dagli stessi autori allo stesso modo dei principi scientifici (forse perché lo sono?), in quanto da loro stessi adottati come presupposti metodologici impliciti o espliciti (ma mai inconsapevoli) nell’attività progettuale e analitica. Si tratta di quei «modi», di comporre e di narrare, che per secoli gli autori, in veste di maestri, trasferivano ai loro allievi-eredi, e che ancora a distanza di tempo permettono ai loro prodotti di non invecchiare ma anzi di continuare a tramandare – anche senza gli autori che li hanno creati – le idee universali in essi racchiuse, e la lezione metodologica che li ha resi dei «classici» immortali.

Le finalità che l’Istituto persegue, e i tipi di attività che intraprende con i propri partner e con il contributo di Enti e utenti sostenitori, sono sempre state di carattere non profit e hanno sempre avuto come primo destinatario il mondo educational. I nostri intenti, oltre ad essere stati presentati, più volte e con il supporto di esperienze esemplari, in occasione di seminari, convegni e pubblicazioni, sono esplicitati in ogni nostra iniziativa, in ogni corso, mostra, spettacolo o sistema formativo e didattico da noi realizzati, come potete osservare dalla cronologia analitica delle nostre attività e come potete apprendere dalla vasta documentazione dei nostri progetti, realizzati e non.

Ma se ancora non vi è del tutto chiaro quale sia l’attività che svolgiamo e quali siano le nostre finalità chiari, in sintesi possiamo dire che l’Istituto MetaCultura, in quanto Ente non-profit, investe in ricerca metodologica e tecnologica, e di conseguenza in risorse e strumenti per la ricerca; crea, cura e valorizza giacimenti artistici analogici e digitali, anche implementando fondi autoriali preesistenti; ricerca, raccoglie, digitalizza ed edita risorse artistiche e scientifiche per esplorare ed esplicitare correlazioni implicite tra di esse; forma autori e iperautori; progetta e sviluppa nuovi strumenti di studio basati su e finalizzati a l’apprendimento di principi narrativi e compositivi condivisi tra testi, creando reti, navigabili online, di correlazioni intra- e inter- testuali; cura innovativi servizi per il mondo educational attraverso la diffusione di Sistemi di Studio reticolare per la formazione e la didattica online; forma insegnanti e insegna a studenti; realizza iniziative promozionali per diffondere l’attività e ricercare nuovi collaboratori, partner e sostenitori.

Per entrare più nel merito di ciò che ci caratterizza e ci distingue da altri Enti non profit che si occupano di educazione e formazione in campo artistico, scientifico e umanistico, l’Istituto MetaCultura è nato per occuparsi principalmente della «valorizzazione» di archivi di grandi autori classici, non nel senso economico con cui la intendono i «politici» e gli «economisti» della «cultura», ma piuttosto nel senso educativo e formativo, come una rifunzionalizzazione e trasformazione (virtuale, non invasiva) di quelle preziose risorse, che di solito sono trattate unicamente come reperti fossili, testimonianze del nostro passato e considerate utili solo da una prospettiva storica e antropologica.

Noi, con la nostra attività, trasformiamo quegli inestimabili tesori in strumenti per apprendere le straordinarie competenze racchiuse in essi. Da essi ricaviamo veri e propri manuali metodologici per acquisire le medesime regole e soluzioni con cui gli autori hanno creato i loro capolavori, identificandole in essi e utilizzandole anzitutto come criteri di esplorazione e indagine testuale per scoprire correlazioni implicite interne ed esterne a quei capolavori in base ai meccanismi condivisi con cui essi funzionano. Attraverso i nostri Sistemi di Studio Reticolare, esplorando le innumerevoli correlazioni che un testo classico stabilisce al suo interno e all’esterno, gli utenti possono scoprire nuovi testi, distanti nello spazio, nel tempo e nelle forme espressive, che tuttavia condividano con esso almeno alcune regole e soluzioni; al contempo possono acquisire regole e soluzioni di validità generale per studiare, confrontare, valutare i testi via via incontrati.

A questo scopo l’IMC ha ideato e realizzato i «Sistemi di Studio Reticolare», proprio per agevolare l’apprendimento di quei principi universali di narrazione e composizione condivisi dai capolavori immortali di ogni tempo e luogo e in ogni forma espressiva; e rivolge tali Sistemi in primis a ci si occupa dell’educazione delle nuove generazioni (vedi L’ “Edumediateca”), poi agli adulti che non vogliono smettere di apprendere, anche se nessuno si occupa più della loro crescita (vedi il “Circolo dei Cercatori di Tesori nei territori inesplorati dell’Arte Narrativa”), e infine agli autori che non sono soddisfatti della formazione professionale ricevuta, e vogliono acquisire le straordinarie capacità di coloro che sono riusciti a creare capolavori artistici immortali (vedi la “Scuola di Perfezionamento e Specializzazione in Narrazione Artistica”). In questi modi noi intendiamo contribuire a formare i narratori, gli studiosi e i docenti del futuro.

L’Istituto ha reso i «Sistemi di Studio Reticolare» fruibili completamente online per fare in modo che, anche a distanza, gli utenti possano studiare «come» i più grandi autori della nostra tradizione umanistica siano riusciti a creare capolavori immortali in grado di superare ogni confine di spazio e di tempo.

L’Istituto lavora su progetti di autori classici per formare nuovi autori classici, perché ritiene che solo nei progetti di un autore capace di parlare, attraverso di essi, a generazioni di ogni tempo e luogo, siano rintracciabili con chiarezza gli insegnamenti metodologici necessari per preparare gli umanisti del futuro. A questo scopo assume gli autori di capolavori immortali della narrazione come «maestri virtuali» per creare Botteghe e Laboratori virtuali, e condurre corsi in cui ciò che si studia è quel qualcosa in più che distingue il semplice raccontare una storia dal «come la racconterebbe …» Hitchcock o Lubitsch, Shakespeare o Wilde, Barrie o Collodi, Verdi o Puccini etc.

L’Istituto è stato uno dei primi Enti nel mondo a sperimentare nuovi modelli di sistemi di apprendimento reticolari, ipertestuali, multimediali, lavorando con gli utenti di Teatri italiani, quali La Fenice e l’ERT, e insegnando in Università e Scuole d’Arte.

Ora, attraverso il nuovo Portale, ha creato la prima Scuola online di Narrazione Artistica Poliespressiva, per insegnare quelle straordinarie capacità narrative «multi-espressive» che hanno sviluppato maggiormente i grandi autori del teatro musicale; musicisti e librettisti che, lavorando insieme, sono stati capaci di realizzare capolavori che sfruttano al meglio la compresenza di ogni forma espressiva per raccontare e rendere immortali storie archetipiche universali. Nella Scuola intendiamo insegnare come si possa fare oggi, anche con l’ausilio di tecnologie digitali, la vera «multimedialità», o più precisamente «multiespressività»: quella, cioè, presente nei soli rari racconti in cui le informazioni siano distribuite su più piani narrativi perfettamente «complementari» tra loro, e in cui a ciascun piano narrativo corrisponda un diverso piano espressivo (musicale, visivo, letterario), al quale vengano affidate le informazioni – inespresse, espresse, comunicate – più adatte per essere veicolate da esso.

Per questo motivo l’Istituto ha lavorato a lungo sui progetti wagneriani di «opera totale», sulle «disposizioni sceniche» verdiane, sui progetti disneyani concepiti come uniche «partiture di musica e immagini», sui progetti sviluppati insieme da Puccini e dai suoi librettisti, sui musical cinematografici di Lubitsch e dei suoi eccezionali sceneggiatori, e su ogni altra grande collaborazione a più mani (o meglio a più menti), come quelle tra i grandi scrittori e i grandi disegnatori e pittori per l’infanzia dell’inizio del secolo scorso (James Barrie e Arthur Rackham, Lewis Carroll e John Tenniel, Alan Alexander Milne e Ernest Howard Shepard, Carlo Collodi e Enrico Mazzanti …) riduttivamente chiamati “illustratori” come se le loro immagini dipendessero dalle parole dei testi e non stabilissero invece una relazione di perfetta «complementarità».

Chi già ci conosce sa che ogni «sistema reticolare e-learning» elaborato dall’Istituto costituisce un modello di specializzazione e perfezionamento completo per autori, studiosi e docenti di narrazione, che consente di offrire – in rapporto a un capolavoro universale della narrazione (come Romeo e Giulietta, o Il ventaglio di Lady Windermere, o Tosca, o Rigoletto, o Il flauto Magico…) lezioni di narrazione, di messa in scena, di composizione musicale/letteraria/visiva, considerandolo di volta in volta in rapporto alle sue più grandi messe in scena, alle novelle varianti della medesima fabula, alle illustrazioni e ai quadri dei grandi pittori, alle partiture musicali e alle riscritture implicite in ogni forma espressiva che esso stesso ha ispirato.

Dal momento che l’Istituto assume come oggetto di studio e come risorse primarie i capolavori dei grandi autori classici (del teatro di prosa, del teatro musicale, della narrazione per l’infanzia, della letteratura, della pittura, del cinema), sin dagli inizi ha dovuto anche creare o contribuire a creare gli archivi di risorse autoriali digitali multimediali (relative alle opere di illustratori, narratori per l’infanzia, cineasti, etc.) necessari presupposti della nostra attività. Essi sono infatti indispensabili per poter creare i «Sistemi di Studio Reticolare». Per questo ha creato importanti fondi digitali dedicati ad autori sulle cui opere da anni continua a lavorare, quali Hitchcock, Truffaut, Lubitsch, Welles, Shakespeare, Carroll, Barrie, Rackham, Mozart, De Brunhoff, Puccini, Verdi, Wagner …

Grazie a questa attività collaterale e complementare, e grazie a ciò che abbiamo mostrato di poter trarre da tali preziose risorse di archivio, ci è stata offerta la possibilità di lavorare anche su archivi in parte preesistenti, almeno in forma analogica, come quelli rosselliniani, successivamente implementati con ricerche in tutto il mondo.

Per svolgere la nostra attività, insieme di ricerca, progettazione e didattica, sin dalla nascita dell’Istituto abbiamo formato noi stessi i nostri collaboratori, fornendo loro una specializzazione – altrimenti non ottenibile – oltre la formazione umanistica di base richiesta e presupposta per poter collaborare alla realizzazione dei nostri progetti. Per questo motivo numerosi collaboratori, nel corso degli anni, si sono affiancati al gruppo dei soci fondatori, anche assumendo ruoli autoriali e progettuali. Con il tempo l’istituto è diventato una comunità di ricerca, studio, progettazione e realizzazione di servizi, ed è finalmente arrivato ad operare esclusivamente on line, per consentire così la partecipazione a distanza, sia dei collaboratori che degli utenti, a tutte le attività dell’Istituto.

Nella sua lunga e articolata attività l’Istituto ha sviluppato e sperimentato nuovi modelli di apprendimento lavorando con gli utenti educational di Teatri italiani quali La Fenice e l’ERT, insegnando in scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle superiori), tenendo corsi presso Università italiane e straniere (La Sapienza e LUISS a Roma, Dutars a Venezia, UCLA a Los Angeles), pubblicando testi (Ernst Lubitsch, l’arte della variazione nel cinema – La conversazione Truffaut Hitchcock, un dialogo ininterrotto sul cinema e con il cinema – Alice nel paese degli ipertesti – Il candore nel cinema rosselliniano), realizzando spettacoli (Dialogo a tre voci: Cocteau Rossellini Poulenc, film opera da La voix humaine di Jean Cocteau – Storia di Babar l’elefantino, film concerto dal vivo – Era notte a Roma città aperta: un unico racconto corale da quattro film di Roberto Rossellini 1943-1945: storie d’Italia tra occupazione e liberazione, una serie audiovisiva composta rimontando otto film di Roberto Rossellini – Rossellini cantastorie: l’universo narrativo dei racconti brevi di Roberto Rossellini) e mostre (Wagner visivo: il ciclo dell’anello del Nibelungo riraccontato da Franz Stassen e Edmund DulacSogni di una Tempesta, le immaginazioni shakespeariane di Arthur Rackham e Edmund DulacRoberto Rossellini Arte e Scienza dell’Umanesimo) e soprattutto realizzando oltre cento tra «Sussidi ipermediali» offline e «Sistemi di Studio Reticolare» online per apprendere la lezione dei maestri della narrazione direttamente dai loro capolavori.

In questo modo l’Istituto si è guadagnato anche, sul piano internazionale, la fama di innovatore sia nel campo della progettazione di strumenti per lo studio delle arti della narrazione, sia nel campo dell’editoria elettronica e dell’e-learning.

L’Istituto è anche considerato un pioniere nella sperimentazione di «tecnologie ipermediali» nella formazione a distanza e nell’editoria elettronica per la creazione di nuovi manuali di studio (ha progettato, per conto di aziende pubbliche e private interessate alla formazione del personale e all’informazione degli utenti, i primi «iper-manuali» elettronici in Italia, che trasformavano ingestibili manuali gerarchici e cartacei in sistemi digitali ad accesso e navigazione non lineare).

L’Istituto ha creato i primi ipertesti multimediali per lo studio della narrazione audiovisiva (basati sull’opera narrativa e saggistica di Hitchcock e Truffaut e sul sistema di variazioni letterarie musicali e teatrali ideato da Ernst Lubitsch) quando ancora le tecnologie elettroniche venivano sotto-utilizzate per creare soltanto cd-rom chiusi con database gerarchici, e ancora le opere audiovisive degli autori erano disponibili soltanto su videocassetta o laser disc.

Dal 1997 al 2011 L’Istituto ha realizzato, con il sostegno dell’ “Area Formazione e Ricerca del teatro La Fenice di Venezia”, decine di «sussidi ipermediali» e di «sistemi cognitivi e-learning» che ha distribuito nell’area del Triveneto a supporto dei piani educativi del Teatro e dei suoi partner territoriali. Insieme alla formazione degli insegnanti, a cui erano affidati i Sussidi e i Sistemi, l’Istituto ha messo a punto nuove soluzioni – metodologiche e tecnologiche – per valorizzare preziose risorse di archivio, come quelle del teatro musicale, allo scopo di realizzare veri e propri manuali di studio delle competenze degli autori che avevano creato i capolavori che il Teatro era interessato a far conoscere al proprio potenziale pubblico.

Durante questa stagione di feconde collaborazioni abbiamo anche curato un progetto, articolato in mostre e sussidi ipermediali, dedicato all’opera di Richard Wagner. In partnership con il Tetro La fenice e l’Associazione Wagner di Venezia, in quanto depositari degli archivi e promotori di iniziative per la conoscenza dell’opera di questo autore in veste di maestro di narrazione multimediale, abbiamo potuto elaborare e realizzare mostre dedicate alla “Tetralogia dell’Anello del Nibelungo”, sia in forma sia analogica che multimediale, utilizzando, oltre ai documenti wagneriani, anche le interpretazioni pittoriche di Arthur Rackham e Franz Stassen. Contestualmente abbiamo potuto realizzare e distribuire sussidi ipermediali per esplorare la complessa architettura del Ciclo dell’Anello.

Nel 2005 L’Istituto MetaCultura, in seguito alla donazione degli archivi umanistici rosselliniani da parte di Marcellina De Marchis e di Renzo Rossellini, rispettivamente moglie e figlio del famoso regista umanista, ha potuto creare la “Fondazione Roberto Rossellini per lo sviluppo del pensiero enciclopedico”. La Fondazione non ha mai avuto una sede fisica perché, nonostante gli sia stata assegnata dal Comune di Roma (luogo di nascita di Roberto Rossellini) proprio nell’anno del Centenario della nascita di Roberto Rossellini, non è mai stata consegnata.

Dal 2006, anno di costituzione della Fondazione, l’Istituto ha gestito le “Celebrazioni per il Centenario della nascita” dell’autore, creando e dirigendo il “Comitato Nazionale per le Celebrazioni”. In quella occasione, grazie a sovvenzioni e contributi di Enti pubblici e privati, ha potuto realizzare alcune importanti iniziative, soprattutto a carattere informativo e promozionale (mostre, spettacoli, pubblicazioni) per far conoscere il progetto più importante e purtroppo meno noto di Roberto Rossellini: un “Sistema Polienciclopedico per lo Studio della Tradizione Umanistica”.

Dopo circa venti anni di ricerche dei documenti prodotti e raccolti da Rossellini per realizzare il suo progetto di tessitura del sapere umanistico perduto, l’Istituto MetaCultura, insieme alla Fondazione, ha potuto iniziare a progettare, sviluppare e presentare – in numerose occasioni pubbliche, come ad esempio al Museo del Louvre, alla Mostra del Cinema di Venezia, e alla Cinémathèque di Parigi – la prima parte esemplificativa del “Sistema Polienciclopedico” rosselliniano. Grazie alla digitalizzazione e alla progressiva implementazione degli gli archivi rosselliniani abbiamo potuto avviare lo sviluppo del più grande progetto incompiuto di Roberto Rossellini: il più avanzato sistema di apprendimento degli insegnamenti dei grandi autori e studiosi della tradizione umanistica, immaginato dall’ultimo degli umanisti. Questo progetto raccoglie anche il testamento spirituale di Leonardo Da Vinci lasciato implicito nei suoi “Codici”: l’invito a ricercare le relazioni tra i laboratori di ricerca dei grandi umanisti di ogni tempo e luogo, da Socrate a Leonardo, da Alberti a Laborit, a Rossellini. Si tratta di un potente strumento interattivo e implementabile per favorire l’apprendimento delle competenze – scientifiche artistiche e didattiche – dei grandi umanisti del passato e del presente; un sistema reticolare che agevola l’esplorazione delle correlazioni tra opere scientifiche e artistiche distanti nel tempo e nello spazio. Il sistema di studio è stato concepito sviluppando quattro prospettive analitiche, tra loro complementari, identificate nell’opera «docu-filmica» di Rossellini ed esplicitate da lui stesso nel corpus dei suoi studi interdisciplinari (“Le storie leggendarie ed esemplari della Civiltà Occidentale”; “Le storie leggendarie ed esemplari degli Incontri e Scontri tra Civiltà”; “I Sentimenti universali che attraversano le storie leggendarie ed esemplari della Civiltà Occidentale e quelle degli incontri e scontri tra civiltà”; “I Principi di narrazione che governano le storie di ogni tempo e luogo”).
Attualmente l’Istituto e la Fondazione stanno ricercando risorse e partnership per completare il Sistema e renderlo interamente disponibile, online, per il mondo educational.

Prima ancora di iniziare a sviluppare il progetto polienciclopedico rosselliniano, parallelamente e successivamente ad esso, l’Istituto non ha mai smesso di elaborare, sperimentare e sviluppare numerose versioni prototipali, prime versioni e modelli di funzionamento dei sistemi di apprendimento on line dai quali è nata la piattaforma metodologica e tecnologica con cui l’Istituto ha deciso di distribuire online, attraverso il nuovo Portale, sia i titoli fin qui realizzati (di cui via via si realizzeranno nuove versioni reticolari implementate e riscritte per la piattaforma online), sia i nuovi titoli previsti dal nostro Piano di lavoro.

Nel 2009 l’Istituto ha avviato il progetto “Laboratorio Shakespeare” con un piccolo aiuto da parte dell’ERT Emilia Romagna Teatro interessato a organizzare una serie di iniziative per promuovere la conoscenza dell’opera shakespeariana presso il proprio pubblico e le scuole del circuito aderente all’attività educational del teatro stesso. In questo contesto abbiamo realizzato una mostra che ricostruiva multimedialmente l’intreccio di The Tempest di William Shakespeare attraverso l’opera di due grandi illustratori, Arthur Rackham e Edmund Dulac. Abbiamo anche condotto una serie di seminari intensivi per insegnanti, e abbiamo realizzato alcuni Sentieri esplorativi dedicati ad opere di Shakespeare (The Tempest, Hamlet, Romeo and Juliet), da cui sono nate le versioni più articolate e adatte per la fruizione online che stiamo elaborando nella Bottega online dedicata al teatro di prosa.

In particolare il Sistema dedicato a Romeo and Juliet è stato oggetto di anni di sperimentazione, formazione, progettazione e sviluppo, con i nostri collaboratori e allievi, anche attraverso laboratori e stage presso Scuole e Istituzioni che hanno voluto offrire ai loro utenti la possibilità di apprendere il nostro modo di studiare la complessità di un progetto shakespeariano. Il prototipo di Sistema che ne è nato, fruibile e implementabile interamente online, è diventato per noi il modello da cui siamo ripartiti, dopo anni, per creare nuovi Sistemi di Studio Reticolare della Narrazione Artistica.

Tenendo conto di quel modello, su cui avevamo investito tutte le nostre risorse, dal 2020 abbiamo iniziato lo sviluppo di un nuovo ambizioso progetto di Sistema di Studio Reticolare, prendendo in considerazione l’opera di Oscar Wilde e in particolare una pièce,  Lady Windermere’s Fan, che ci ha permesso di correlare questo progetto con quello dedicato a Ernst Lubitsch poiché il grande regista ne aveva tratto una straordinaria messa in scena cinematografica. Da questo nuovo Sistema pensiamo di ricavare indicazioni preziose per realizzare una nuova generazione di Sistemi di Studio Reticolare ancora più avanzati e costruibili – oltre che fruibili – in condivisione online.

Sempre dal 2020 abbiamo iniziato lo sviluppo del progetto “Tutta la saggezza del mondo” ispirato dai lavori e dalla collaborazione del grande antropologo Alberto Cirese, a cui lo dedichiamo. Il progetto esplora le correlazioni tra due mondi, entrambi espressione matura delle tradizioni popolari che da secoli alimentano la tradizione narrativa umanistica: le raccolte di proverbi e di favole di tradizione orale.

Con il trasferimento del Laboratorio di ricerca e sviluppo a Pistoia sono nati molti nuovi progetti, come quello dedicato a Carlo Collodi che riprende un primo progetto realizzato con Il Teatro La Fenice, da cui scaturirono uno spettacolo multimediale e un primo sussidio ipermediale.

Sempre dalla nostra nuova sede-laboratorio abbiamo avviato un progetto dedicato al Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand e al progetto di Orson Welles di farne una singolare messa in scena.

Inoltre, attraverso alcuni cicli di lezioni online dedicate ai nostri collaboratori a distanza abbiamo realizzato una prima mappatura reticolare del cinema classico che farà da sfondo e presupposto a tutti i nostri progetti dedicati agli autori che hanno saputo fare arte anche con il cinema

Altri progetti hanno preso avvio lavorando sull’opera meno conosciuta di James Barrie (Like English Gentlemen) da cui abbiamo tratto un Sistema dedicato ai viaggi di esplorazione, che si correla a un sistema da noi già realizzato dedicato ai viaggi straordinari da Méliès a Verne a Spielberg e a un sistema dedicato a Carroll e Swift autori di storie di naufragi nei paesi delle meraviglie.

Un nuovo sistema ha preso il via, dal 2021, con lo studio sistematico delle variazioni narrative ed espressive dei grandi archetipi narrativi delle fiabe, dalle prime raccolte orali alle versioni letterarie autoriali alle riscritture multimediali per la scena da parte del teatro musicale e del cinema: Pelle d’asino, Barbablù, Cenerentola, Biancaneve, La bella addormentata, La Bella e la bestia, Pollicino, Hansel e Gretel, Il Gatto con gli stivali e tante altre favole diverranno Sistemi di Studio Reticolare per apprendere gli insegnamenti metodologici e studiare le soluzioni narrative ed espressive di tutti quegli artisti che si sono cimentati in straordinarie variazioni sul tema, lasciandoci interpretazioni modello che invitano ad ispirarsi ad esse per crearne di nuove.

Un altro progetto è nato dalla richiesta, da parte di alcuni nostri collaboratori e allievi, di prendere in esame un classico della letteratura di Dickens, dopo l’interesse suscitato da un nostro corso universitario dedicato a A Christmas Carol. Così si è avviato un Ciclo di lezioni dedicate al racconto di formazione – nonché una delle meravigliose variazioni sul tema dell’autobiografia ipotetica e fantastica dello stesso autore – Great Expectations, che capitolo per capitolo stiamo analizzando per trarne un prezioso ausilio didattico per la nostra Scuola di Narrazione.

Ma ciò che costituisce la svolta più significativa nella nostra storia è il progetto a cui stiamo lavorando a partire dal 2018, per gestire – attraverso il nuovo Portale da cui state leggendo anche questo testo – una serie di Ambienti di Studio, ciascuno pensato per un diverso tipo di utente e in grado di erogare molteplici servizi per soddisfare le molteplici ambizioni degli utenti stessi.

Attraverso i nostri Ambienti di Studio vi offriremo servizi sempre più ricchi, articolati, e  sorprendenti, per farvi esplorare l’universo della narrazione artistica e apprendere le straordinarie competenze dei maestri che l’hanno creato. Nei nostri Ambienti di Studio   non incontrerete altre limitazioni che quelle derivanti dai vostri desideri e dalle vostre decisioni di apprendere tutto o in parte quello che vi offriremo per diventare esperti fruitori, studiosi, docenti di arti narrative, o anche, voi stessi, abili narratori.

Nelle pagine del Portale dedicate agli Ambienti di Studio scoprirete quante novità abbiamo introdotto per voi costruendo questi spazi dedicati, che potrete frequentare dovunque vi troviate, seguendo le nostre lezioni in streaming live e podcast, e utilizzando i nostri Sistemi di Studio con i vostri modi e i vostri tempi.

Di seguito vogliamo rammentarvi quanti e quali Ambienti di Studio avrete sempre a disposizione, d’ora in poi, dal 2023, grazie alla lunga e faticosa costruzione del nuovo Portale, che negli ultimi anni ha impegnato tutte le nostre risorse:

– L'”Edumediateca per la Didattica dell’Arte Narrativa” riprende e dà un nuovo senso all’esperienza condotta in decine d’anni per creare una comunità di educatori che possano usufruire, insieme ai loro allievi, di tutti gli strumenti di studio, didattica, e formazione che abbiamo preparato per loro, insieme alle risorse artistiche da cui ricavare e su cui esercitare gli insegnamenti dei grandi narratori.

– Il Canale introduttivo allo studio dell’Arte Narrativa, “La Scienza Segreta dell’Arte Narrativa”, dà a tutti, liberamente, la possibilità di imparare a riconoscere e apprezzare i capolavori della Narrazione Artistica in ogni forma espressiva, e di esplorare la rete di correlazioni implicite che li lega e di scoprire i meccanismi che li fanno funzionare.

– Il “Circolo dei Cercatori di Tesori nei Territori Inesplorati dell’Arte Narrativa” offre agli adulti la possibilità di continuare a prendersi cura di se stessi sia acquisendo una formazione scientifica e artistica tale da poter godere dei tesori raccolti dall’Istituto nella sua vasta Bibliomediateca di capolavori artistici, sia partecipando attivamente a progetti per riportare alla luce, rieditare e valorizzare capolavori della tradizione umanistica seppelliti e sostituiti dalla cultura di massa.

– L'”Alta Scuola di Perfezionamento in Narrazione Artistica Poliespressiva” offre agli autori e agli aspiranti autori un luogo dove apprendere la lezione dei maestri e imparare dai loro capolavori come si fa arte con la scienza.

– Le “Nuove Botteghe umanistiche” sono i luoghi online dove i nostri collaboratori e apprendisti possono finalmente collaborare e formarsi anche a distanza nel realizzare i nuovi Sistemi che entreranno a far parte del nostro Portale come servizi per gli utenti.

– Il Magazine “L’Umanista” è uno spazio virtuale dove studiosi autori e educatori potranno sempre confrontarsi intorno a medesime questioni dialogando interdisciplinarmente sui rapporti tra arte e scienza, sulla continuazione dei progetti dei grandi umanisti del nostro passato, sulla tutela e valorizzazione delle risorse umanistiche. Il Magazine, inoltre, offre ai nostri utenti la possibilità di leggere fenomeni del nostro presente alla luce di questioni più generali, di pertinenza artistica, scientifica, educativa e tecnologica; al contempo vuole essere un aiuto per orientarsi tra le innumerevoli offerte culturali e educative e scoprire quelle che possiedono qualità apprezzabili.

– Infine una “Bibliomediateca digitale online di risorse umanistiche” può supportare ogni attività a distanza dei nostri collaboratori e al contempo soddisfare e alimentare le aspirazioni di coloro che, con i nostri Sistemi di Studio Reticolare, hanno affinato il gusto e acquisito strumenti adeguati per poter apprezzare le qualità di opere immortali.